Non possono essere sottovalutati gli effetti psicologici dell’abuso e della violenza sui minori anche se a volte sono poco visibili. Non si deve credere che una violenza su un bambino implichi necessariamente effetti immediatamente devastanti, anzi quelli più pericolosi e duraturi sono quelli che si ingenerano a distanza di anni dall’evento.
La già citata Commissione nazionale per il coordinamento degli interventi in materia di maltrattamenti di minori ritiene indispensabile l’impegno forte del Governo, delle pubbliche amministrazioni e di tutta la società civile a disegnare e mettere in campo tutte le possibili strategie per prevenire, contenere e ridurre il fenomeno.
Ci sembra utile sottolinearne alcune:
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Risulta necessario rilevare i dati ed effettuare una mappatura delle risorse sul territorio nazionale, al fine di:
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fare emergere il fenomeno;
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accertare le risorse disponibili sul territorio in grado di dare risposte in termini di protezione, diagnosi e cura;
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realizzare ambiti per la ricerca nel campo della metodologia.
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Risulta altresì necessario operare in direzione di una formazione di base, sul problema del maltrattamento, da parte di tutti coloro che si occupano di bambini, perché acquisiscano le competenze necessarie a comprendere i segnali di disagio e allo stesso tempo garantire una formazione specialistica per gli operatori delegati a diagnosticare il maltrattamento e a prendere in carico la vittima e la famiglia.
Particolarmente importante è la formazione del personale scolastico nel riconoscimento dei primi segnali di disagio del bambino maltrattato.
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E’ inoltre necessario organizzare servizi integrati in rete tra le diverse realtà che a diverso titolo si occupano dei bambini e delle loro famiglie (servizi socioassistenziali, sanitari, uffici giudiziari, scuola, privato sociale), attraverso l’adozione di protocolli d’intesa tra le diverse competenze a vario titolo interessate, e la condivisione di modelli operativi per un lavoro comune sui casi.
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Per fornire risposte e aiuto nei confronti delle vittime e delle loro famiglie è necessaria una rete di servizi psicologici ad hoc, in grado di supportare le situazioni altamente problematiche.
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Fondamentale un’attività di sensibilizzazione della popolazione sul tema della sofferenza minorile, volta a diffondere una cultura dei diritti dei bambini e a responsabilizzare la collettività al rispetto di quei diritti.
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Infine, non meno importante, un’intesa a livello nazionale ed internazionale per la lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali.
Lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali, al fine di assicurare ad ogni bambino le condizioni per un corretto processo di crescita fisica, psicologica, culturale e sociale, devono istituire e potenziare servizi socio-assistenziali e sanitari soprattutto per garantire ogni intervento idoneo a rimuovere le situazioni che determinano il maltrattamento, quale strumento fondamentale della prevenzione.
Ass. Soc. Dott.ssa Maria Angela Valenti