Con il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10 ottobre 2023 sono state aggiornate le tabelle delle Malattie Professionali per l’Agricoltura e l’Industria, la cui versione precedente risaliva all’ormai lontano 2008.
L’efficacia di questa tabella dovrebbe iniziare a partire dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 18/11/2023 ma alla data di stesura di questa pagina l’INAIL non ha ancora emesso alcuna circolare o documento esplicativo; è però probabile che, come accaduto nel 2008, in ottemperanza al principio giuridico del “favor lavoratoris”, l’applicazione potrebbe essere attuata dall’INAIL anche a quelle domande che alla data del 18/11/2023 erano ancora in fase di istruttoria, comprese quelle in fase di opposizione e, perfino, in fase di giudizio. Come allora, probabilmente, non sarà applicabile alle domande definite con sentenza di rigetto definitiva o prescritte.
Ma questa sono solo supposizioni e quindi attendiamo la sicura circolare INAIL che, ne sono certo, non tarderà ad arrivare.
(aggiornamento del 18/02/2023: l’INAIL ha pubblicato la circolare n. 7/2024 in cui viene sommariamente descritta la modalità di trattazione delle domande alla luce della nuova tabella – vedi QUESTO articolo)
La “nuova tabella tabella delle malattie professionali” come la precedente, si divide in due parti:
- NUOVA TABELLA DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELL’INDUSTRIA DI CUI ALL’ART. 3 DEL D.P.R. 1124/1965 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI
- NUOVA TABELLA DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELL’AGRICOLTURA DI CUI ALL’ART. 211 DEL D.P.R. 1124/1965 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI
Della Tabella per le Malattie professionali nel comparto agricolo fanno parte 18 malattie o gruppi di malattia, compresi i tumori, della Tabella per le Malattie professionali nel comparto industriale fanno parte 81 malattie o gruppi di malattie.
Per ogni malattia o gruppo di malattia è indicata la lavorazione o il tipo di esposizione che la può provocare e il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione della lavorazione, cioè la data massima entro il quale può aversi la comparsa della malattia per essere ammessa agli indennizzi. Da notare l’importanza del periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione dell’esposizione, a volte veramente breve, perfino 6 mesi, a volte, come nel caso dei tumori, delle patologie da amianto o da silicio, senza limite. l’importanza di questo limite temporale sta ovviamente nella impossibilità di riconoscimento di malattia professionale se non si riesce a dimostrarne l’insorgenza prima del termine indicato.
Andando a curiosare sul WEB i commenti su questa nuova tabella, devo dire che non esiste unanimità di pareri circa il miglioramento della tutela del lavoratore affetto da malattia di natura professionale, anche da parte di professionisti di elevata caratura professionale e perfino da parte di ex dipendenti dell’INAIL stesso. Secondo alcuni, forse in qualcosa la nuova tabella delle malattie professionali è peggiorata, o comunque non è affatto migliorata.
Alcuni commenti interessanti in questi link:
http://www.anma.it/news-anma/nuova-tabella-delle-malattie-professionali/
A fini storici, può essere utile visionare la vecchia tabella del DM 09/04/2008
FONTI:
https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prestazioni/malattia-professionale.html
Dott. Salvatore Nicolosi
Consulente Servizi Medicina Legale INCA-CGIL di Siracusa
Buonasera.
Questa patologia viene accolta dall’INAIL se lei è in grado di dimostrare che ha sovraccaricato la colonna con il trasporto di pesi in modo continuativo ed intenso. Viene di solito accolta nei lavoratori che effettuano lavori di facchinaggio, nei magazzinieri che “sistemano” pesi su scaffali alti, nei trasportatori, negli agricoltori che trasportano a spalla cassette di frutta, etc.
Ho qualche dubbio che, nel suo caso, l’accoglimento sia semplice.
Circa la percentuale di invalidità riconoscibile, a distanza è impossibile dare un parere.
Saluti
Buongiorno.
Ho lavorato 29 anni, come idraulico,
Vorrei fare riconoscere la malattia professionale. Se si quanto percentuale mi può aspettare?
DIAGNOSI: LOMBOSCIATALGIA CRONICA
Idraulico, attualmente disoccupato, riferisce la comparsa nel 2013 dei primi episodi di lombosciatalgia. Nel 2015 è rimasto bloccato con un violento dolore irradiante nel dermatoma S1 sinistro, associato a deficit sensitivo motori. E’ emersa la presenza di una grossa ernia L5/S1 laterale sinistra che imprimeva la radice S1. Ha eseguito terapie conservative e il dolore acuto si è risolto molte lentamente. E’ stato costretto a lasciare il suo lavoro. Residua una lombalgia scatenata da sforzi anche modesti, dalla postura seduta o eretta prolungata, nonché parestesie a volte dolorose che scendono nel dermatoma S1.
Es.neurol.: Lasègue positivo bilateralmente a 50°. Lieve ipotrofia surale a sinistra. Deficit della flessione plantare e dell’estensione della coscia sinistra. Riflesso achilleo sinistro assente, mediovivaci i restanti riflessi osteotendinei. Disestesia nel dermatoma S1. Marcia possibile sui talloni nella marcia sulle punte il piede cede a sinistra. Distanza dita/pavimento 70, Trendelemburg negativo. Dolore alla percussione delle spinose lombari nel tratto distale.
EMG: radicolopatia cronica S1 sinistra
E’ residuata oltre al dolore lombosciatalgico cronico una lesione radicolare cronica S1 sinistra con deficit sensitivomotori
Grazie mille.
Buonasera.
In genere l’INAIL rifiuta di espletare la collegiale per il ricorso se pensa che la richiesta è veramemte molto esagerata, ma non è detto che abbia ragione.
A distanza però non posso essere preciso; in genere in questi casi si tende coscientemente ad esagerare un poco la valutazione e il Professore sicuramente lo ha fatto.
Ma cercare di capire quale possa essere la valutazione reale mi è impossibile; come lei stesso mi riferisce, ha effettuato una lunga visita, cioè ha fatto ciò che dovrebbe sempre essere fatto: non fare valutazioni in assenza di visita diretta (con rare eccezioni per la riduzione della vista e l’ipoacusia in cui la valutazione è essenzialmente sulle “carte”).
Saluti
malattia professionale riconosciuta,De Quervain bilaterale 3(tre)punti invalidità,ricorso,1 (uno)punto in più,per un totale di 4(quatro)punti di invalidità,dopo ciò ho fatto una visita a pagamento da un professore,docente universitario di medicina legale,una visità completa di quasi un ora,dalla quale si la pedita parziale di movimento dei pollici,mi ha preparato un referto dettagliatissimo con foto allegate,chiedendo 12 punti di invalidità,per la perdita dei movimenti e per la bilateralità del danno,ho consegnato tutto al mio legale che si è occupato del caso,dopo mesi mi arriva una lettera striminzita di 2(due) righe,senza visità congiunta che dice che il “giudizio del ente rimane invariato”.Ho pensato di portare a giudizio l inail.Vorrei chiedere vista la mia inesperienza se in questi casi di ci sono buone percentuali per il richiedente.Ringrazio anticipatamente ,distinti saluti Cameli Simone
Buonasera.
In via teorica potrebbe, ma dovrebbe dimostrare che c’è stato un comportamento colpevole da parte del datore di lavoro, o nell’affidarle mansioni non adatte a lei o nell’averla costretta a svolgere le sue mansioni in modo non conforme alle norme che regolano la protezione dei lavoratori.
L’onere della prova è suo, cioè e lei che deve dare dimostrazione di quanto asserito.
Per questo dovrebbe parlare con un avvocato esperto del ramo.
Saluti
buona sera io ho entrambi i tendini rotti sia spalla destra e anche spalla sinistra hanno riconosciuto il 12% DI INVALIDITA’ per causa del lavoro io faccio il muratore . posso chiedere i danni alla ditta visto che mi sono fatto male sul lavoro? GRAZIE
Buonasera.
Capire se la sua patologia vertebrale sia stata provocata dal suo lavoro o sia insorta casualmente durante il suo lavoro, con queste scarne notizie e soprattutto considerando la distanza, è impossibile.
Per avere una consulenza “gratuita” potrà rivolgersi ad un patronato ben organizzato che metterà a disposizione il proprio consulente medico.
Saluti.
Io o riscontrato 8 ernie lavorando in ceramica e adesso sono in malattia volevo sapere se mi aspetta l’infortunio e quanto mi aspetta o risonanza e sono in cura da chirurgo ortopedico mi piacerebbe avere una risposta grazie
Buongiorno.
Per il periodo di malattia riconosciuta dall’INAIL è previsto che l‘INAIL corrisponda al lavoratore una indennità giornaliera, pari al 60% della retribuzione giornaliera per i primo 90 giorni, a partire dal 4° giorno successivo all’infortunio, e del 75% a partire dal 91° giorno fino alla guarigione (intesa come stabilizzazione dei postumi); sono compresi anche i giorni festivi.
Per ciò che riguarda il danno biologico, mi è impossibile fare una previsione accurata.
Le posso dire però che nel suo caso sono 3 le componenti dei suoi postumni risarcibili.
La frattura del calcagno è valutabile fino all’8%, la presenza dei mezzi di sintesi è valutabile fino al 3% e la cicatrice chirurgica 1-3% circa.
Posso dirle che sicuramente supera il minimo indennizzabile, che è il 6%, ma non posso essere più preciso in assenza di visita diretta; in aggiunta occorrerebbe anche valutare l’eventuale deficit dei movimenti della caviglia, che però potrebbe rientrare nella previsione dell’8% di cui le dicevo prima. non è semplice a distanza!
Saluti.
Dott. Salvatore Nicolosi
Buona sera, io subito la frattura scomposta del calcagno e sono stato operato per il riallineamento con due viti.
L’infortunio è avvenuto sul lavoro, pensavo che la ripresa fosse più veloce ma purtroppo i tempi si allungano, la mia domanda è:
Mi spetta un risarcimento da parte dell’inail per l’invalidità temporanea?
Il mio danno biologico a che percentuale può ammontare?
Grazie