Con il DM 22/07/2008 vengono aggiornale le ormai obsolete tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura risalenti al 1994.
L’efficacia di tale tabella dovrebbe insorgere a partire dalla data indicata, ma in ottemperanza al principio giuridico del “favor lavoratoris”, l’applicazione è attuata dall’INAIL anche a quelle domande che alla data del 22/07/2008 erano ancora in fase di istruttoria, comprese quelle in fase di opposizione e, frequentemente, in fase di giudizio. Non è applicabile alle domande definite con sentenza di rigetto definitiva o prescritte.
La “nuova tabella tabella delle malattie professionali” si divide in 2 parti.
Nella prima vi è un elenco di “PATOLOGIE NOSOLOGICAMENTE DEFINITE” in cui vengono indicate le malattie, le relative lavorazioni morbigene e il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione dell’esposizione al rischio. Per queste malattie vige la PRESUNZIONE DI ORIGINE PROFESSIONALE DELLA MALATTIA DENUNCIATA.
Nella seconda viene elencato un gruppo di malattie genericamente definito come “ALTRE MALATTIE” in cui si indica la sostanza patogena o la lavorazione morbigena, ma non la malattia. La presunzione di origine professionale è quindi valida solo se si dimostra che è stata provocata dall’esposizione alla sostanza indicata in tabella; ma per questo può essere di aiuto la “tabella delle malattie per cui è obbligatoria la denuncia”. (visionabile da QUESTA pagina).
Il DM 22/07/2008 e la relativa tabella può essere visionata da qui ===> DM 9-4-2008.
Dott. Salvatore Nicolosi
Consulente Servizi Medicina Legale INCA-CGIL di Siracusa
Buonasera,
Per cortesia se mi può dare un consiglio riguardo al percorso del riconoscimento della malattia professionale presso medicina del lavoro.È possibile che il riconoscimento della malattia da parte del medicina del lavoro comporta delle agevolazioni per il riconoscimento della stessa da parte del’INAIL?
Ho fatto vari lavori, da muratore, fabbrica plastica, e poi gli 13 anni come saldatore, taglio lamiera presso metalmeccanica.
Attualmente ho una diagnosi di diabete melitto tipo II e una bronchite cronica con complicanze pleuroparenchimali con intervento subito.
Grazie mille
Buonasera.
Non è affatto facile.
Con una probabilità che sfiora la certezza, l’INAIL deve accertare che nelle mansioni svolte c’è stato qualcosa che ha provocato la malattia.
Sicuramente il diabete non può essere riconosciuta, nel suo caso, come malattia professionale in quanto nella stragrandissima maggioranza dei casi è dovuta alla sua condizione genetica oppure ad altri fattori, nessuno comunque, a prima vista presente nel ciclo lavorativo in cui è stato impiegato.
Per la broncopatia potrebbero esserci delle possibilità, soprattutto se ha fatto attività di saldatore.
In genere l’INAIL però fa una propria valutazione autonoma, che non risente delle valutazioni della medicina del Lavoro.
Quindi presenti la domanda anche in assenza di valutazioni ulteriori.
Saluti
Buongiorno Dottore,
lavoro presso un azienda chimico-farmaceutica. Alla fine del 2016 mi viene diagnosticato un MGUS con plasmacellule midollari al 4%. In seguito compaiono dolori articolari importanti che dopo diagnosi reumatologica viene diagnosticata come Artrite psorisiaca e tutt’ora in trattamento con metotrexato 15 mg a settimana.
Per oltre 20 anni ho fatto l’analista in laboratorio di controllo qualità, avendo a che fare tutti i giorni con solventi vari (principalmente metanolo, etanolo, isopropanolo, benzene, toluene, diclorometano e cloroformio, ecc.ecc), e con principi attivi puri vari (antracicline, acido micofenolico, amminosidina, e tanti altri).
Ora su indicazione dell’ematologo sono stato rimosso dai laboratori e protetto in un ufficio distaccato.
Sottolineo che i livelli di sicurezza grazie anche al mio personale impegno sono migliorati negli anni, ma che abbiamo lavorato soprattutto con i principi citotossici in condizioni non idonee (senza glove-boxe, sotto cappe obsolete con aspirazione non efficiente, bruciando anche direttamente su fiamma i citotossici).
La collega che lavorava con me ha recentemente scoperto di avere una leucemia mieloide acuta, ed è tutt’ora ricoverata in ospedale.
Ho poco più di 50 anni, e avendo subito tre operazione molto invasive negli anni per un acalasia esofagea con megaesofago, sono un po’ segnato, anche nello spirito.
Secondo lei ci sono i requisiti per il riconoscimento della malattia professionale?
Esiste la possibilità di anticipare l’entrata in pensione?
Grazie anticipatamente della risposta.
Buonasera.
Non è affatto semplice.
Innanzitutto malattia professionale e pensione anticipata per invalidità sono cose assolutamente differenti.
Parliamo della malattia professionale.
Una malattia è di natura professionale se sicuramente qualcosa nelle mansioni lavorative ha creato una condizione tale da provocare l’insorgenza di una specifica malattia.
L’ente che si occupa di questo riconoscimento è l’INAIL che, in caso di denuncia di una possibile malattia professionale effettua accertamenti medico-legali e tecnici per l’eventuale riconoacimento.
Ma inquesto ambito le incertezze non trovano spazio.
A mia conoscenza, allo stato attuale, non esistono fattori etiologici certi per l’insorgenza di Gammopatia Monoclonale di significato indeterminato, la MGUS, e quindi l’INAIL siciìuramente respingerebbe l’istanza; per la verità, tende arespingere anche casi di mieloma multiplo, tranne in caso di esposizione certa a radiazioni ionizzanti.
Nel suo caso, quindi il riconoscimento di malattia professionale credo sia una strada in salita.
Proseguendo, anche se venisse riconosciuta, attualmente è una condizione benigna la cui valutazione percentualistica sarebbe limitata e certamente non tale da garantire una rendita significativa.
Per ciò che riguarda il pensionamento precoce per invalidità, a distanza mi è difficila dare un parere, ma, riguardo agli interventi subiti, ciò che viene valutata è l’incidenza funzionale degli esiti sulle capacità lavorative specifiche. Anche l’artrite psoriasica ha una valenza importante, ma anche in questo caso si valuta la sua incidenza e non in quanto malattia autoimmune
Un parere affidabile su questa tematica può essere dato solo un medico che possa visitarla e consultare la documentazione spacialistica.
Saluti
Buona sera il9 ottobre ho perso al lavoro la 3 falange uguale mano sx sto tt ora facendo medicazione all ospedale chi è che calcola la percentualita e chi te lo dice???
Buonasera.
Se il suo lavoro rientra nella tutela INAIL sarà questo ente ad occuparsi della valutazione del danno biologico.
Saluti
Buona sera, soffro da tre anni di sindrome di quervain mi opererò fra pochi giorni, sono andata a parlare con il medico del sindacato che mi ha detto di non aprire la malattia professionale perché l’inail non m’indennizzerebbe niente visto che la patologia inferiore al 6% , minimo indennizzalibile. É corretto? Non so cosa fare Grazie mille
Buona sera.
Sono solo parzialmente concorde.
E’ vero che se dovesse essere accolta l’istanza la percentuale riconosciuta non arriverebbe al 6%, il minimo indennizzabile.
Ma se si dovesse in seguita fare un’istanza per altra malattia professionale o se, molto sfortunatamente, dovesse avere un infortunio con postumi indennizzabili, questi punti percentuali verrebbero sommati ai successivi e questo potrebbe permettere di raggiungere la percentuale minima indennizzabile oppure di avere un indennizzo maggiore.
Sarebbero punti percentuali conservati per eventi non sperabili ma possibili; con il lavoro non si sa mai.
Saluti
Buona sera Dr.Nicolosi da circa due anni e mezzo svolgo mansione di trasporto/carico e scarico materiale di produzione all’interno di un reparto tramite apposito carrello spinto a mano percorrendo circa dai 12 ai 15km giornalieri per 6,30h effettive di lavoro su 8 ore totali.Negli ultimi 4/5 mesi essendo che ho cominciato a soffrire spesso di dolori alla schiena,e ad ambedue le anche con dolori inguinali diffusi anche alle gambe ho fatto degli accertamenti(RX e RMN) dove mi è stata riscontrata una spondilodiscoartrosi e coxartrosi bilaterale per le quali insieme ad una ipoacusia bilaterale a fine Gennaio 2018 mi è stata riconosciuta un invalidita civile del 46% e portatore di handicap(comma 1 art.3).Premetto che nel 2015 quando fui sottoposto a visita aziendale preventiva risultai perfettamente idoneo alla mansione e volevo chiederle se potevo fare richiesta di malattia professionale visto che ultimamente dopo circa 30 minuti che lavoro gia comincio a soffrire di dolori che via via nelle ore aumentano di intensita obbligandomi a dovermi fermare per il troppo dolore costringendomi spesso in malattia.
P.S Lavorando tramite agenzia presso un altra azienda purtroppo non è previsto il cambio di mansione
Ringrazio anticipatamente.
Buonasera.
La malattia professionale viene riconosciuta se viene accertato che quasi sicuramente è stata provocata dalle condizioni di lavoro.
Per ciò che riguarda la colonna vertebrale, molto per sommi capi, viene riconosciuta l’ernia del disco o la spondilodiscartrosi in caso di sovraccarico biomeccanico da sollevamento di pesi oppure da vibrazioni trasmesse al corpo intero (gruisti o camionisti per le vibrazioni trasmesse attraverso il sedile).
Nel suo caso non sono certo che possa essere accolta, ma io tenterei. Non ha nulla da perdere.
Saluti
La ringrazio della risposta
Mi scusi mi sono dimenticato di chiederle come devo procedere per fare denuncia di malattia professionale ed a chi mi devo rivolgere…ad esempio potrei rivolgermi direttamente al medico aziendale?Ringrazio anticipatamente
Buonasera.
Credo che sia meglio rivolgersi ad un buon patronato con un consulente medico-legale in grado di stilare questo tipo di certificato e seguirla anche successivamente.
In effetti non tutti lo fanno, bisogna informarsi.
Saluti
Grazie di nuovo
Egregio dottore,
Le chiedo gentilmente un consiglio.
A seguito di una caduta con conseguente lussazione acromion-claveare, infrazione del capitello radiale e frattura della parte distale di radio ed ulna, a distanza di 2 anni mi è stata riconosciuta la seguente condizione:
Spalla e arto superiore sinistro in soggetto destrimane in asse. La spalla è lievemente sprofilata con accentuazione del profilo dell’acromion. Tasto del pianoforte debolmente positivo. L’articolarità della spalla è cautelata, dolente a fine corsa, salvo l’abduzione, che è ridotta di circa un quarto. Il polso è fresco ed asciutto; non lassità; la flessione palmare è ridotta di circa un quarto.
In base alla condizione sopra il medico del fiduciario ha ritenuto di abbassare l’invalidità di 8% (tab. INAIL) stabilita dal mio medico legale a 5%.
Premesso che ritengo adeguata la condizione sopra descritta, ritiene la valutazione del 5% adeguata al danno o mi consiglia di aprire una controversia verso l’assicuratore?
Preciso che la controversia sarebbe nell’ambito di una assicurazione privata con l’azienda in cui svolgo mansione dirigenziale.
La ringrazio molto per il prezioso supporto.
Un caro saluto, Emanuele
Buonasera.
Il problema è capire qual’è la tabella di riferimento indicata dal contratto dell’assicurazione privata con cui le ha il contenzionso.
Nella tabella ANIA, quella usata per la maggior parte delle assicurazione private è presente questa voce:
ANCHILOSI della scapolo omerale con arto in posizione favorevole, con immobilità della scapola Destra 25% Sinistra 20%
Quindi con spalla sinistra bloccata è il 20%, con movimenti ridotti di 1/4, si ha 1/4 di 20, cioè 5%. Mi sembra però che nella valutazione del medico dell’assicurazione manchi, considerando questo, la parte di danno relativa alla riduzione dei movimenti delle dita della mano, a distanza impossibile da quantificare.
Consiglierei di chiedere una consulenza per eventuale contenzioso, sempre se il medico legale da lei interpellato ritenza che ci siano i presupposti.
Saluti
Dott.Nicolosi. buonasera, le volevo chiedere qualche informazione al mio caso, nel 2007 incomincio ad avvertire dolori alla schiena faccio degli esami e mi diagnosticano delle ernie, quindi nel 2009 faccio il primo intervento, con la speranza che quel dolore sia alla schiena e alla gamba sinistra scompariva, passa un anno e sempre o bruciore e dolore, faccio un’altra esame di rsm, e mi si riscontra un’altra ernia, e nel 2010 faccio il 2 intervento, al primo momento era come se non avevo fatto niente il dolore e il bruciore era sempre lo stesso, sono passati 2 anni ma sono arrivato al punto che camminavo mi dovevo fermare, piegarmi per poter stirare un pole vertebre, e poi rigacevo altri 100m. Ma nel 2012. Avendo sempre lo stesso dolore, rifaccio ancora la rsm, e mi si diagnostica un’altra ernia con gli anelli schiacciati, quindi lo specialista mi indica di fare il 3 intervento inserendo delle placchette con viti, detta lactonomia,, ora ancora tutt’oggi o sempre dolori e bruciore, o fatto un:altra rsm e o avuto esito ancora di ernie, quindi mi sono rivolto al medico del dolore e mi a indicato di fare delle infiltrazioni. 3 li o fatti, ma con poco esito , ora dovrei fare quella a base di ozzono per poter asciugare un po questa membrana. Nel frattempo o dovuto fare la visita dal medico competente e mi da esito di inidoneità permanente, dato che sono dipendente da 30 anni dell’Università e di aver lavorato presso i campi sperimentali, quindi lavori agricoli, ora invece il direttore aziendale mi a bloccato, e quindi a 2 mesi che sono a casa senza lavoro, nel frattempo o presentato la malattia professionale. Per vari situazioni di salute perché non potendomi più ad abbassare ,per rialzzarmi o bisogno dove appoggiarmi, e non o neppure stabilità di stare all’impiedi fermo, perché barcollò, devo avere sempre un punto di appoggio. Ora sono in’attesa che l:INAIL mi manda qualche risposta, anche perché sono io solo che lavoravo o una famiglia di 6 persone, eo un’età di 54 anni. Quindi si congiunge dolore fisicamente e anche quello economico. Dottore aspetto una sua risposta grazie e arrivederci.
Buonasera.
la malattia professionale, nel caso delle ernie discali, viane accolta se c’è stato un sovraccarico biomeccanico prolungato alla colonna vertebrale, in sostanza trasporto di pesi.
Non sono in grado di capire a distanza se sussiste questo rischio ma molto dipende dalle informazioni che il suo datore di lavoro darà all’INAIL.
A quanto capisco, lei è un dipendente pubblico del comparto Università, quindi esistono ulteriori possibilità di tutela nel caso lei venga giudicato non idoneo. Consulti questa pagina: https://medisoc.it/invalidita-p-a-inpdap/inpdap-pensione-per-inabilita/
saluti
Salve Dottor Nicolosi, mi chiamo andrea ho 25 anni e nel mese di giugno mi sono lussato il gomito sx dopo un mese sono stato operato al legamento collaterale con inserimento di ancoretta e 13 punti di sutura.sono passati 4 mesi dall intervento e ora ho una flessione di 115 e estensione di35 con calcificazioni calcificazionisparse e formicolio alle ultime dita della mano. Ho chiuso l infortunio e ho riniziato a lavorare secondo lei quanti punti di invalidita mi spetterebbero? Grazie mille del tempo
Buonasera.
Lei ha postato lo stesso quesito in 2 differenti pagine.
Ho risposto nell’altra: https://medisoc.it/inail-indennizzo-in-capitale-del-danno-biologico/
Saluti
Buongiorno.
Ho lavorato 29 anni, come idraulico,
Vorrei fare riconoscere la malattia professionale. Se si quanto percentuale mi può aspettare?
DIAGNOSI: LOMBOSCIATALGIA CRONICA
Idraulico, attualmente disoccupato, riferisce la comparsa nel 2013 dei primi episodi di lombosciatalgia. Nel 2015 è rimasto bloccato con un violento dolore irradiante nel dermatoma S1 sinistro, associato a deficit sensitivo motori. E’ emersa la presenza di una grossa ernia L5/S1 laterale sinistra che imprimeva la radice S1. Ha eseguito terapie conservative e il dolore acuto si è risolto molte lentamente. E’ stato costretto a lasciare il suo lavoro. Residua una lombalgia scatenata da sforzi anche modesti, dalla postura seduta o eretta prolungata, nonché parestesie a volte dolorose che scendono nel dermatoma S1.
Es.neurol.: Lasègue positivo bilateralmente a 50°. Lieve ipotrofia surale a sinistra. Deficit della flessione plantare e dell’estensione della coscia sinistra. Riflesso achilleo sinistro assente, mediovivaci i restanti riflessi osteotendinei. Disestesia nel dermatoma S1. Marcia possibile sui talloni nella marcia sulle punte il piede cede a sinistra. Distanza dita/pavimento 70, Trendelemburg negativo. Dolore alla percussione delle spinose lombari nel tratto distale.
EMG: radicolopatia cronica S1 sinistra
E’ residuata oltre al dolore lombosciatalgico cronico una lesione radicolare cronica S1 sinistra con deficit sensitivomotori
Grazie mille.
Buonasera.
Questa patologia viene accolta dall’INAIL se lei è in grado di dimostrare che ha sovraccaricato la colonna con il trasporto di pesi in modo continuativo ed intenso. Viene di solito accolta nei lavoratori che effettuano lavori di facchinaggio, nei magazzinieri che “sistemano” pesi su scaffali alti, nei trasportatori, negli agricoltori che trasportano a spalla cassette di frutta, etc.
Ho qualche dubbio che, nel suo caso, l’accoglimento sia semplice.
Circa la percentuale di invalidità riconoscibile, a distanza è impossibile dare un parere.
Saluti
malattia professionale riconosciuta,De Quervain bilaterale 3(tre)punti invalidità,ricorso,1 (uno)punto in più,per un totale di 4(quatro)punti di invalidità,dopo ciò ho fatto una visita a pagamento da un professore,docente universitario di medicina legale,una visità completa di quasi un ora,dalla quale si la pedita parziale di movimento dei pollici,mi ha preparato un referto dettagliatissimo con foto allegate,chiedendo 12 punti di invalidità,per la perdita dei movimenti e per la bilateralità del danno,ho consegnato tutto al mio legale che si è occupato del caso,dopo mesi mi arriva una lettera striminzita di 2(due) righe,senza visità congiunta che dice che il “giudizio del ente rimane invariato”.Ho pensato di portare a giudizio l inail.Vorrei chiedere vista la mia inesperienza se in questi casi di ci sono buone percentuali per il richiedente.Ringrazio anticipatamente ,distinti saluti Cameli Simone
Buonasera.
In genere l’INAIL rifiuta di espletare la collegiale per il ricorso se pensa che la richiesta è veramemte molto esagerata, ma non è detto che abbia ragione.
A distanza però non posso essere preciso; in genere in questi casi si tende coscientemente ad esagerare un poco la valutazione e il Professore sicuramente lo ha fatto.
Ma cercare di capire quale possa essere la valutazione reale mi è impossibile; come lei stesso mi riferisce, ha effettuato una lunga visita, cioè ha fatto ciò che dovrebbe sempre essere fatto: non fare valutazioni in assenza di visita diretta (con rare eccezioni per la riduzione della vista e l’ipoacusia in cui la valutazione è essenzialmente sulle “carte”).
Saluti
buona sera io ho entrambi i tendini rotti sia spalla destra e anche spalla sinistra hanno riconosciuto il 12% DI INVALIDITA’ per causa del lavoro io faccio il muratore . posso chiedere i danni alla ditta visto che mi sono fatto male sul lavoro? GRAZIE
Buonasera.
In via teorica potrebbe, ma dovrebbe dimostrare che c’è stato un comportamento colpevole da parte del datore di lavoro, o nell’affidarle mansioni non adatte a lei o nell’averla costretta a svolgere le sue mansioni in modo non conforme alle norme che regolano la protezione dei lavoratori.
L’onere della prova è suo, cioè e lei che deve dare dimostrazione di quanto asserito.
Per questo dovrebbe parlare con un avvocato esperto del ramo.
Saluti
Io o riscontrato 8 ernie lavorando in ceramica e adesso sono in malattia volevo sapere se mi aspetta l’infortunio e quanto mi aspetta o risonanza e sono in cura da chirurgo ortopedico mi piacerebbe avere una risposta grazie
Buonasera.
Capire se la sua patologia vertebrale sia stata provocata dal suo lavoro o sia insorta casualmente durante il suo lavoro, con queste scarne notizie e soprattutto considerando la distanza, è impossibile.
Per avere una consulenza “gratuita” potrà rivolgersi ad un patronato ben organizzato che metterà a disposizione il proprio consulente medico.
Saluti.
Buona sera, io subito la frattura scomposta del calcagno e sono stato operato per il riallineamento con due viti.
L’infortunio è avvenuto sul lavoro, pensavo che la ripresa fosse più veloce ma purtroppo i tempi si allungano, la mia domanda è:
Mi spetta un risarcimento da parte dell’inail per l’invalidità temporanea?
Il mio danno biologico a che percentuale può ammontare?
Grazie
Buongiorno.
Per il periodo di malattia riconosciuta dall’INAIL è previsto che l‘INAIL corrisponda al lavoratore una indennità giornaliera, pari al 60% della retribuzione giornaliera per i primo 90 giorni, a partire dal 4° giorno successivo all’infortunio, e del 75% a partire dal 91° giorno fino alla guarigione (intesa come stabilizzazione dei postumi); sono compresi anche i giorni festivi.
Per ciò che riguarda il danno biologico, mi è impossibile fare una previsione accurata.
Le posso dire però che nel suo caso sono 3 le componenti dei suoi postumni risarcibili.
La frattura del calcagno è valutabile fino all’8%, la presenza dei mezzi di sintesi è valutabile fino al 3% e la cicatrice chirurgica 1-3% circa.
Posso dirle che sicuramente supera il minimo indennizzabile, che è il 6%, ma non posso essere più preciso in assenza di visita diretta; in aggiunta occorrerebbe anche valutare l’eventuale deficit dei movimenti della caviglia, che però potrebbe rientrare nella previsione dell’8% di cui le dicevo prima. non è semplice a distanza!
Saluti.
Dott. Salvatore Nicolosi