La Sindrome di Tietze è una malattia infiammatoria acuta che colpisce le articolazioni condro-sternali, cioè le cartilagini delle articolazioni che uniscono le costole allo stern, più frequentemente della 2a e 3a costa, ma anche l’articolazione sterno-clavicolare.

Per la verità, secondo alcuni, si può parlare di Sindrome di Tietze solo quando il processo infiammatorio colpisce una sola articolazione; altrimenti, in caso di interessamento di più articolazioni, si parla più propriamente di “osteocondrite”.

Deve il suo nome ad Alexander Tietze, un chirurgo tedesco del XIX secolo che la descrisse per primo nel 1921.

PSEUDONIMI:

  • costocondrite
  • sindrome costo-sternale

EPIDEMIOLOGIA.

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La Sindrome di Tietze è considerata una malattia rara, ma probabilmente è sottodiagnosticata; è più frequente in donne con età compresa tra i 20 e i 40 anni, ma studi epidemiologici ne rivelano l’insorgenza in qualsiasi età, bambini ed anziani compresi.

In studi su accessi in Pronto Soccorso per dolore toracico, con una percentuale compresa tra il 15% e il 30% è stata riconosciuta una osteocondrite o una sindrome di Tietze.

La causa è assolutamente sconosciuta, come sono assolutamente sconosciuti eventuali fattori di rischio; sono state indicate cause traumatiche, infezioni, tumori, malattie reumatiche, particolari conformazioni della gabbia toracica.

SINTOMATOLOGIA

Il paziente avverte un dolore che viene descritto molto acuto, una sorta di “stilettata”, localizzato nella regione al passaggio tra le coste e lo sterno, ma anche tra la clavicola e lo sterno, che si acuisce con gli atti respiratori, con la tosse e con gli sforzi degli arti superiori; a volte si ha tumefazione (gonfiore) delle cartilagini interessate dall’infiammazione.

DIAGNOSI

La diagnosi generalmente è clinica ed eventualmente di esclusione.

La pressione sulle cartilagini interessate tipicamente provoca vivo dolore; in caso di tumefazione (glonfiore) della cartilagine, l’esame di RMN può permettere di evidenziare una sinovite dell’articolazione interessata e segni di impegno flogistico nell’osso adiacente.

La Sindrome di Trietze entra a far parte del grosso capitolo della diagnosi differenziale dei dolori toracici e quindi, in caso di paziente con dolore precordiale, da un lato occorre pensarci, dall’altro ritengo che anche segni suggestivi possono non essere sufficienti per escludere con certezza una coesistente patologia acuta cardiovascolare. Gli stessi studi prospettici su accessi in dipartimenti di emergenza per dolore toracico acuto hanno documentato, in una percentuale bassa ma comunque significativa, intorno al 6%, un infarto del miocardio in pazienti con dolore che si esacerbava con la pressione sulle articolazioni condro-sternali, causa questa quindi di possibili gravi errori medici.

In ogni caso la Sindrome di Tietze entra in diagnosi differenziale con artrite reumatica, con infarto del miocardio, come scritto sopra, con dolore da interessamento metastatico osseo, con le artriti piogeniche, con l’Erpes Zoster e con la “costocondrite”.

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TERAPIA

La terapia consiste in antinfiammatori, cortisonici e paracetamolo; in casi persistenti sono stati utilizzate infiltrazioni locali con cortisonici e/o lidocaina. Si consiglia astensione da sforzi con gli arti superiori

Generalmente il dolore non dura più di qualche settimana al massimo, ma a volte può perdurare fino ad 1 anno.


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Dott. Salvatore Nicolosi

Medico di Medicina Generale convenzionato con il S.S.N


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