l’Ossiuriasi è una tipica parassitosi intestinale, molto frequente nei bambini, causata da un piccolo verme biancastro, l’Enterobius Vermicularis, che si manifesta con una scarsa sintomatologia clinica, per lo più prurito anale.

EPIDEMIOLOGIA.

E’ una parassitosi diffusa in tutto il mondo e che colpisce in particolare i bambini, ma non è rara tra gli adulti.

EZIOLOGIA E PATOGENESI
Ossiuri, i "vermi" responsabili dell'Ossiuriasi

Ossiuri, i “vermi” responsabili dell’Ossiuriasi

L’agente eziologico dell’Ossiuriasi è un piccolo verme biancastro chiamato Oxurius Vermicularis o Enterobius Vermicularis. E caratterizzato da un evidente dimorfismo sessuale con maschi la cui dimensione media è  di 2-5 mm e femmine di dimensioni maggiori, intorno ad 8-13 mm. Dopo l’accoppiamento la femmina produce all’interno del suo utero numerose uova fecondate, di aspetto reniforme e con una doppia parete trasparente, che al momento dell’espulsione hanno già un embrione vitale. La femmina prima di emettere le uova migra dall’intestino tenue verso la regione anale e qui, in mezzo alle pliche anali, deposita le uova, tipicamente di notte (ciò giustifica il sintomo prurito anale). Le uova sono molto resistenti all’ambiente esterno e quindi contaminano la biancheria intima e da letto.

Il contagio interumano avviene principalmente attraverso il contatto con le mani e la biancheria non ben lavati oppure anche da verdure crude non ben lavate e l’ingestione successiva delle uova. Nel duodeno l’embrione si libera dal guscio, subisce diverse mutazioni diventando un verme adulto e restando adeso alla mucosa per non più di 6 settimane, quindi migra nella parte terminale del tenue dove avviene l’accoppiamento e reiniziando il ciclo. I maschi muoiono dopo l’accoppiamento e vengono espulsi con le feci.

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SINTOMATOLOGIA.

Il sintomo dominante dell’ossiuriasi è il prurito anale, soprattutto notturno e spesso descritto come molto intenso, che può provocare intenso grattamento con formazione di vere e proprie lesioni la cui successiva infezione può condurre all’instaurazione di ragadi, fistole e perfino ascessi perianali.

Nelle bambine è abbastanza frequente l’instaurarsi di vulviti e vulvo-vaginiti per risalita degli ossiuri nella vagina.

Una sintomatologia gastrointestinale può essere presente: anoressia, nausea, senso di peso post-prandiale, alvo alterno. Non raro nei bambini piccoli una certa irritabilità.

DIAGNOSI

Nelle feci raramente si trovano vermi o uova; l’esame principale è lo scoch-test anale che permette di rilevare le tipiche uova.

TERAPIA DELL’OSSIURIASI

Innanzi tutto è fondamentale la bonifica ambientale, quindi il lavaggio accurato della biancheria, poi è essenziale l’igiene personale, quindi il lavaggio accuratissimo delle mani.

Il trattamento dell’ossiuriasi è farmacologico e il farmaco di scelta è il Mebendazolo per pazienti maggiori di 2 anni di età. Vengono somministrati 100 mg in singola dose e poi altri 100 mg dopo 2 settimane per eventuali reinfestazioni (fonte: AIFA, “guida all’uso dei farmaci 2008”). Altro farmaco utilizzabile è l’Albendazolo (400 mg in unica sommistrazione ripetibile dopo 2-4 settimane). Tutti i membri della famiglia dovrebbero essere trattati.


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