La legge vigente prevede che un dipendente pubblico che si trova in una condizione di salute tale da rendere difficoltoso o impossibile lo svolgimento del suo lavoro, può richiedere all’INPADAP, ormai all’INPS, la concessione di specifici benefici previdenziali.
Il modello di domanda in formato PDF include anche una sezione finale che SEMBRA un vero e proprio certificato medico, quindi che deve essere compilato da un medico di fiducia del richiedente, può essere scaricato da QUESTA pagina sul sito dell’INPS nella sezione “gestione dipendenti pubblici ex-INPDAP”.
Nel PDF scaricato bisogna prima selezionare il flag “pensione ordinaria di inabilità” dopodiché può essere convenientemente compilato con l’Adobe Reader, ma può anche essere scaricato vuoto e quindi compilato a mano. In realtà tale modulo deve essere comunque corredato da un ulteriore certificato su modello “allegato 2” che potrà essere fornito direttamente dall’amministrazione (esperienza personale).
Come si vedrà più appresso, costantemente tra i requisiti sanitari è inserito che le infermità non devono dipendere da causa di servizio. Ma la causa di servizio per i dipendenti pubblici, ad eccezione dei corpi militari, è stata abolita a partire dal dicembre 2011 e rimane la tutela INAIL; restano però valide le concessioni di “causa di servizio” la cui domanda è stata presentata prima di quella data.
Non esistono normative che indichino una incompatibilità tra le infermità provocate da infortuni o malattie riconosciute come infortunio sul lavoro o malattie professionali nella tutela INAIL e patologie che provocano una condizione inabilitante utile ai fini del riconoscimento di una delle tipologie di pensione di inabilità per i dipendenti statali.
Pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa
La domanda deve essere presentata, con il tramite del datore di lavoro, all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici; è indispensabile allegare idoneo certificato medico in cui, oltre alla diagnosi, viene attestata la permanente ed assoluta inabilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
La domanda può essere presentata fino a 2 anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
REQUISITI CONTRIBUTIVI
Il lavoratore deve avere un’anzianità contributiva di almeno 5 anni; di questi almeno 3 anni devono essere stati versati nei 5 anni precedenti o comunque nei 3 anni precedenti alla cessazione del rapporto di lavoro.
REQUISITO SANITARIO
Il lavoratore deve essere affetto da infermità, fisica o mentale, che non derivino da causa di servizio, che provochino una incapacità totale a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
Non esiste alcuna tabella di riferimento per la valutazione patologie invalidanti .
COMMISSIONE ACCERTANTE
Il lavoratore viene sottoposto a visita preso le Commissioni Mediche Ospedaliere militari oppure presso le Commissioni Mediche di Verifica del Ministero del Tesoro oppure presso una Commissione medica dell’ASL (o USL o altro secondo le regioni).
E’ facoltà del lavoratore farsi assistere da un medico di fiducia in occasione della visita, con spese a suo carico.
La visita domiciliare da parte della Commissione accertante è possibile in caso di comprovate gravi condizioni di salute che impediscono al richiedente di recarsi nella sede della Commissione accertatrice. In questo caso è il Presidente della Commissione che dispone l’accertamento domiciliare.
IMPORTO DELLA PENSIONE
Viene erogata effettuando un calcolo diverso a seconda che si debba applicare il sistema retributivo oppure il sistema contributivo o misto:
Sistama retributivo: applicabile in coloro che al 31/12/1995 avevano almeno 18 anni di anzianità contributiva; si aggiunge all’anzianità contributiva maturata ulteriori contributi fino al raggiungimento dell’età pensionabile e comunque per un massimo di 40 anni di contributi totali; non può superare l’80% della base pensionabile e l’importo della pensione che verrebbe erogata in caso di invalidità da causa di servizio.
Sistema contributivo o misto: applicabile a coloro che al 31/12/1995 avevano un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni oppure che hanno iniziato a lavorare dopo quella data; è calcolata aggiungendo i contributi mancanti al raggiungimento del 60° anno di età
Se ricorrono i requisiti, è concedibile l’integrazione al minimo.
COMPATIBILITA’ ED INCOMPATIBILITA’
La Pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, dipendente o autonoma che sia, in Italia e all’estero, compresa l’iscrizione negli elenchi degli operai agricoli e l’iscrizione negli albi professionali.
Pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro
La domanda deve essere presentata, con il tramite del datore di lavoro, all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici; è indispensabile allegare idoneo certificato medico in cui, oltre alla diagnosi, viene attestata la permanente ed assoluta inabilità a svolgere qualsiasi proficuo lavoro o le mansioni assegnate. La domanda può essere presentata anche entro 1 anno dalla cessazione del rapporto di lavoro avvenuto per dimissione, ma lo stato invalidante deve essere presente a quella data.
REQUISITI CONTRIBUTIVI
Il lavoratore deve avere un’anzianità contributiva di almeno 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, anche non continuativo.
REQUISITO SANITARIO
Il lavoratore deve essere affetto da infermità, fisica o mentale, che non derivino da causa di servizio, che impediscano una collocazione lavorativa continuativa e remunerativa. Il requisito medico pertanto è più “morbido” rispetto a quello della pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività.
Non esiste alcuna tabella di riferimento.
COMMISSIONE ACCERTANTE
Il lavoratore viene sottoposto a visita preso le Commissioni Mediche Ospedaliere militari oppure presso le Commissioni Mediche di Verifica del Ministero del Tesoro oppure presso una Commissione medica dell’ASL (o USL o altro secondo le regioni).
E’ sua facoltà farsi assistere da un medico di fiducia in occasione della visita, con onere economico a suo carico.
IMPORTO DELLA PENSIONE
Viene erogata calcolando l’effettiva anzianità contributiva maturata.
Se ricorrono i requisiti, è concedibile l’integrazione al minimo.
COMPATIBILITA’ ED INCOMPATIBILITA’
La Pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa.
Pensione per Inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte
La domanda deve essere presentata, con il tramite del datore di lavoro, all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici; è indispensabile allegare idoneo certificato medico in cui, oltre alla diagnosi, viene attestata la inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte.
La visita può essere richiesta anche dal datore di lavoro.
REQUISITI CONTRIBUTIVI
Il lavoratore dipendente di una amministrazione statale deve avere un’anzianità contributiva di almeno 14 anni, 11 mesi e 16 giorni.
Il lavoratore dipendente di un ente locale deve avere un’anzianità contributiva di almeno 19 anni, 11 mesi e 16 giorni.
Quanto sopra a prescindere dall’età anagrafica
REQUISITO SANITARIO
Il lavoratore deve essere affetto da infermità, fisica o mentale, che non derivino da causa di servizio, che provochino una inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte.
Non esiste alcuna tabella di riferimento.
COMMISSIONE ACCERTANTE
Il lavoratore viene sottoposto a visita preso le Commissioni Mediche Ospedaliere militari oppure presso le Commissioni Mediche di Verifica del Ministero del Tesoro oppure presso una Commissione medica dell’ASL (o USL o altro secondo le regioni).
E’ sua facoltà farsi assistere da un medico di fiducia in occasione della visita, con onere economico a suo carico.
ITER SUCCESSIVO
Se la condizione di inabilità alla mansione viene accertata, l’amministrazione è obbligata a tentare di collocare il lavoratore in altro posto, purché non vi sia una riduzione del livello, neanche quello retributivo.
Se ciò risulta impossibile, l’amministrazione può proporre una mansione inferiore.
In ogni caso, se il lavoratore rifiuta una mansione inferiore oppure se non viene trovata una mansione di pari livello, il lavoratore viene collocato a riposo.
IMPORTO DELLA PENSIONE
Viene erogata calcolando l’effettiva anzianità contributiva maturata alla data della cessazione del rapporto di lavoro.
Se ricorrono i requisiti, è concedibile l’integrazione al minimo.
COMPATIBILITA’ ED INCOMPATIBILITA’
La Pensione per Inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa.
PER TUTTI I TRE TIPI DI PENSIONE è previsto, in caso di mancato accoglimento, il ricorso amministrativo alla direzione provinciale INPS-gestione ex INPDAP che provvederà a disporre una ulteriore visita medica.
In caso di diniego definitivo alla prestazione, è possibile proporre ricorso giudiziario alla Corte dei Conti.
Fonti ed approfondimenti:
http://www.inca.it/Previdenza/Pensionidal2012/Assegnoordinariodiinvalidità.aspx
http://www.inca.it/Previdenza/Pensionidal2012/Pensionediinabilità.aspx
https://www.inas.it/invalidita-da-lavoro/
http://www.epasa.it/inabilita_invalidita.html
Dott. Salvatore Nicolosi
Già consulente servizi Medicina Legale patronato INCA-CGIL di Siracusa
Buonasera Dottore, sono un ex ispettore di polizia penitenziaria in pensione per inabilità legge335/95 art.12 co.2. Mi sono recato al patronato il quale sostiene e mi ha fatto fare domanda per malattia professionale in quanto le malattie sono state riconosciute cause di servizio. Inizialmente l’inail mi risponde che non mi spettava, ma il patronato continua a sostenere il contrario. A questo punto Le volevo chiedere chi dice la verità? Grazie
Buonasera.
Non è facile a distanza dare un parere affidabile, in quanto si deve sempre visitare il paziente e visionare tutta la documentazione in suo possesso, soprattutto in un caso così delicato
Devo dire che giustamente il suo medico usa un criterio di prudenza; le commissioni sono formate da medici il cui giudizio non sempre, su casi particolari, è prevedibile.
Purtroppo è vero che se lei presenta l’istanza per inabilità contemporaneamente si dimette e questo costringe a fare i conti con la possibilità che una commissione possa ritenere, a torto o a ragione, che lei non sia inabile e quindi lei possa restare senza lavoro e senza pensione.
Le posso solo consigliare di insistere con i suoi superiori perchè la domanda sia presentata dall’amministrazione.
So bene che ora si trova praticamente al punto di partenza, sicuramente non ho aggiunto nulla alla risoluzione del suo problema; un ulteriore consiglio potrebbe essere quello di chiedere una consulenza ad un medico esperto o specialista in medicina legale della sua città.
Saluti
Buonasera, sono un dipendente di 55 anni della Agenzia delle Entrate, inquadrato nella fascia dei funzionari superiori di livello apicale, con una anzianità di servizio di 29 anni.I miei incarichi sono prevalentemente di natura ispettiva esterna . Da circa cinque anni ho incominciato ad ingrassare in misura incontrollata e neanche un bendaggio gastrico (ora rimosso per la sua inutilità) ha alleviato il problema. Oggi peso Kg. 170 per una altezza di M. 1.69 e mi è stata diagnosticata una obesità grave patologica di 3° grado con un IMC pari a 60,55 . In queste condizioni faccio una fatica inumana per svolgere il mio lavoro in misura sufficiente ed ho spesso difficoltà respiratorie e di mobilità. Ho dovuto chiedere il part-time per evitare di lavorare il pomeriggio, che passo quasi sempre a letto a causa del gonfiore della caviglie e dei piedi (di colore sempre più scuro) e della fatica per il lavoro del mattino. Ho problemi di scompenso cardiaco e la sindrome della apnea notturna che mi obbliga a continui risvegli notturni. Il mio ufficio personale mi ha consigliato di inoltrare domanda per inabilità, ma il mio medico mi dice che difficilmente la sola obesità, pur così grave, può portare ad un giudizio di inabilità. Non vorrei inoltrare la domanda e poi, se respinta, vedermi dimissionato, considerato che la mia amministrazione non vuole, motu proprio, inoltrare la domanda di inabilità. Vorrei, se possibile, un Suo parere alla luce della Sua esperienza. Grazie. Roberto
Buonasera.
Le confermo che il modello giusto è l’AP76 per come ho indicato nelle prime righe di questa pagina.
Premesso che sono un medico e quindi spesso le procedure amministrative mi arrivano come notizia dai miei assistiti, le consiglio di rivolgersi ad un patronato sicuramente affidabile; queste procedure cambiano spesso, soprattutto da quando l’INPDAP è confluito nell’INPS e non mi sembra corretto addentrarmi in una materia di cui ho notizie quasi per “sentito dire”.
Saluti
buonasera, mio cugino dipendente di scuola, purtroppo malato di cancro ha ricevuto gia invalidità al 100% con accompagnamento e inabilità. Deve fare domanda di inabilità. Potete indicarmi la procedura? Alcuni patronati sono discordanti. che modello va usato e come. Grazie mille
Il condrosarcoma non è stato ancora operato per motivi personali
Grazie è stato gentilissimo
Salve Dottore, mi trovo costretto a riportare la mia esperienza, degli ultimi 10gg, dei tentativi di compilazione/inoltro di domanda pensione ordinaria di inabilità da me effettuati. Tutto ciò, preciso, unicamente a titolo collaborativo.
Dunque, ho iniziato la pratica utilizzando l’AP76 cliccando sul suo link
HOME > MODULISTICA > ASSICURATO / PENSIONATO> Domanda di pensione ordinaria o privilegiata di inabilità nome file AP76.pdf
Necessitando di chiarimenti sulle voci e su come firmare il modulo visto che l’inoltro deve essere per via telematica ho chiamato il Contact Center dal quale sono stato immediatamente avvisato che NON stavo usando il modulo corretto (NON è per dipendenti pubblici dicono).
Sono stato reindirizzato su:
HOME > MODULISTICA > GESTIONE DIPENDENTI PUBBLICI >ISCRITTO/PENSIONATO >PRESTAZIONI PENSIONISTICHE> Pensione diretta ordinaria – Iscritto nome file PPR220.pdf dove in effetti è consentita, flaggando una prima volta “inabilità”, un’ulteriore scelta sulla casella “inabilità ai sensi dell’art.2 comma 12 L.335/95”.
Purtroppo anche questo secondo modulo presenta la caratteristica di essere predisposto per stampa ed inoltro cartaceo NON telematico.
Quindi ulteriore contatto telefonico con operatore che mi instrada su:
HOME > SERVIZI ONLINE > SERVIZI GESTIONE DIPENDENTI PUBBLICI (EXINPDAP)> Servizi per iscritti e pensionati-accesso con PIN.
Dopo aver digitato il PIN si accede a
Home – Servizi Gestione Dipendenti Pubblici – Per Tipologia di Servizio – Domande
e qui compaiono una 60ina di modelli tra i quali una 15ina per le pensioni..
Concludo precisando che nonostante tra quest’ultimi fosse presente “Pensione – Domanda di pensione diretta di anzianità, vecchiaia, inabilità” l’operatore mi ha fatto cliccare su “Pensione – Domanda” ed abbiamo proceduto flaggando i vari riquadri che riguardavano la mia situazione…non ho voluto indagare ma mi è parso che anche cliccando su diverse tipologie di trattamento pensionistico, il modulo che si apre sia ormai sempre lo stesso che si adatta man mano che si procede con la compilazione. La cosa è assolutamente da apprezzare, ma allora perchè tenere attivi link a moduli inutili che creano solo clutter mi domando?
Davvero gentilissimo ed esaustivo. Grazie. Saluti
Buonasera.
Non lo avevo cancellato.
Sono stati giorni molto impegnativi, questo è un blog personale, cioè non esiste un team, ed io non sono un professionista del web, quindi il mio lavoro è un’altro.
A volte la stanchezza e l’assenza di tempo mi impediscono di seguire con puntualità il blog solo con un certo ritardo riesco a fornire delle risposte a quesiti interessanti.
Saluti