La legge vigente prevede che un dipendente pubblico che si trovi in una condizione di salute tale da rendere difficoltoso o impossibile lo svolgimento del suo lavoro, può richiedere all’INPADAP, ormai all’INPS, la concessione di specifici benefici previdenziali.
Il modello di domanda in formato PDF include anche una sezione finale che SEMBRA un vero e proprio certificato medico, quindi che deve essere compilato da un medico di fiducia del richiedente, può essere scaricato da QUESTO link sul sito dell’INPS nella sezione “gestione dipendenti pubblici ex-INPDAP”.
Nel PDF scaricato bisogna prima selezionare il flag “pensione ordinaria di inabilità” dopodichè può essere convenientemente compilato con l’Adobe Reader, ma può anche essere scaricato vuoto e quindi compilato a mano. In realtà tale modulo deve essere comunque corredato da un ulteriore certificato su modello “allegato 2” che potrà essere fornito direttamente dall’amministrazione (esperienza personale).
Come si vedrà più appresso, costantemente tra i requisiti sanitari è inserito che le infermità non devono dipendere da causa di servizio. Ma la causa di servizio per i dipendenti pubblici, ad eccezione dei corpi militari, è stata abolita a partire dal dicembre 2011 e rimane la tutela INAIL; restano però valide le concessioni di “causa di servizio” la cui domanda è stata presentata prima di quella data.
Non esistono normative che indichino una incompatibilità tra le infermità provocate da infortuni o malattie riconosciute come infortunio sul lavoro o malattie professionali nella tutela INAIL e patologie che provocano una condizione inabilitante utile ai fini del riconoscimento di una delle tipologie di pensione di inabilità per i dipendenti statali.
Pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa
La domanda deve essere presentata, con il tramite del datore di lavoro, all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici; è indispensabile allegare idoneo certificato medico in cui, oltre alla diagnosi, viene attestata la permanente ed assoluta inabilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
La domanda può essere presentata fino a 2 anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
REQUISITI CONTRIBUTIVI
Il lavoratore deve avere un’anzianità contributiva di almeno 5 anni; di questi almeno 3 anni devono essere stati versati nei 5 anni precedenti o comunque nei 3 anni precedenti alla cessazione del rapporto di lavoro.
REQUISITO SANITARIO
Il lavoratore deve essere affetto da infermità, fisica o mentale, che non derivino da causa di servizio, che provochino una incapacità totale a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
Non esiste alcuna tabella di riferimento.
COMMISSIONE ACCERTANTE
Il lavoratore viene sottoposto a visita preso le Commissioni Mediche Ospedaliere militari oppure presso le Commissioni Mediche di Verifica del Ministero del Tesoro oppure presso una Commissione medica dell’ASL (o USL o altro secondo le regioni).
E’ sua facoltà farsi assistere da un medico di fiducia in occasione della visita, con spese a suo carico.
La visita domiciliare da parte della Commissione accertante è possibile in caso di comprovate gravi condizioni di salute che impediscono al richiedente di recarsi nella sede della Commissione accertatrice. In questo caso è il Presidente della Commissione che dispone l’accertamento domiciliare.
IMPORTO DELLA PENSIONE
Viene erogata effettuando un calcolo diverso a seconda che si debba applicare il sistema retributivo oppure il sistema contributivo o misto:
Sistama retributivo: applicabile in coloro che al 31/12/1995 avevano almeno 18 anni di anzianità contributiva; si aggiunge all’anzianità contributiva maturata ulteriori contributi fino al raggiungimento dell’età pensionabile e comunque per un massimo di 40 anni di contributi totali; non può superare l’80% della base pensionabile e l’importo della pensione che verrebbe erogata in caso di invalidità da causa di servizio.
Sistema contributivo o misto: applicabile a coloro che al 31/12/1995 avevano un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni oppure che hanno iniziato a lavorare dopo quella data; è calcolata aggiungendo i contributi mancanti al raggiungimento del 60° anno di età
Se ricorrono i requisiti, è concedibile l’integrazione al minimo.
COMPATIBILITA’ ED INCOMPATIBILITA’
E’ incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, dipendente o autonoma, in Italia e all’estero, compresa l’iscrizione negli elenchi degli operai agricoli, e con l’iscrizione negli albi professionali.
Pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro
La domanda deve essere presentata, con il tramite del datore di lavoro, all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici; è indispensabile allegare idoneo certificato medico in cui, oltre alla diagnosi, viene attestata la permanente ed assoluta inabilità a svolgere qualsiasi proficuo lavoro o le mansioni assegnate. La domanda può essere presentata anche entro 1 anno dalla cessazione del rapporto di lavoro avvenuto per dimissione, ma lo stato invalidante deve essere presente a quella data.
REQUISITI CONTRIBUTIVI
Il lavoratore deve avere un’anzianità contributiva di almeno 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, anche non continuativo.
REQUISITO SANITARIO
Il lavoratore deve essere affetto da infermità, fisica o mentale, che non derivino da causa di servizio, che impediscano una collocazione lavorativa continuativa e remunerativa. Il requisito medico pertanto è più “morbido” rispetto a quello della pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività.
Non esiste alcuna tabella di riferimento.
COMMISSIONE ACCERTANTE
Il lavoratore viene sottoposto a visita preso le Commissioni Mediche Ospedaliere militari oppure presso le Commissioni Mediche di Verifica del Ministero del Tesoro oppure presso una Commissione medica dell’ASL (o USL o altro secondo le regioni).
E’ sua facoltà farsi assistere da un medico di fiducia in occasione della visita, con onere economico a suo carico.
IMPORTO DELLA PENSIONE
Viene erogata calcolando l’effettiva anzianità contributiva maturata.
Se ricorrono i requisiti, è concedibile l’integrazione al minimo.
COMPATIBILITA’ ED INCOMPATIBILITA’
E’ compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa.
Pensione per Inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte
La domanda deve essere presentata, con il tramite del datore di lavoro, all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici; è indispensabile allegare idoneo certificato medico in cui, oltre alla diagnosi, viene attestata la inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte.
La visita può essere richiesta anche dal datore di lavoro.
REQUISITI CONTRIBUTIVI
Il lavoratore dipendente di una amministrazione statale deve avere un’anzianità contributiva di almeno 14 anni, 11 mesi e 16 giorni.
Il lavoratore dipendente di un ente locale deve avere un’anzianità contributiva di almeno 19 anni, 11 mesi e 16 giorni.
Quanto sopra a prescindere dall’età anagrafica
REQUISITO SANITARIO
Il lavoratore deve essere affetto da infermità, fisica o mentale, che non derivino da causa di servizio, che provochino una inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte.
Non esiste alcuna tabella di riferimento.
COMMISSIONE ACCERTANTE
Il lavoratore viene sottoposto a visita preso le Commissioni Mediche Ospedaliere militari oppure presso le Commissioni Mediche di Verifica del Ministero del Tesoro oppure presso una Commissione medica dell’ASL (o USL o altro secondo le regioni).
E’ sua facoltà farsi assistere da un medico di fiducia in occasione della visita, con onere economico a suo carico.
ITER SUCCESSIVO
Se la condizione di inabilità alla mansione viene accertata, l’amministrazione è obbligata a tentare di collocare il lavoratore in altro posto, purchè non vi sia una riduzione del livello, neanche quello retributivo.
Se ciò risulta impossibile, l’amministrazione può proporre una mansione inferiore.
In ogni caso, se il lavoratore rifiuta una mansione inferiore oppure se non viene trovata una mansione di pari livello, il lavoratore viene collocato a riposo.
IMPORTO DELLA PENSIONE
Viene erogata calcolando l’effettiva anzianità contributiva maturata alla data della cessazione del rapporto di lavoro.
Se ricorrono i requisiti, è concedibile l’integrazione al minimo.
COMPATIBILITA’ ED INCOMPATIBILITA’
E’ compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa.
PER TUTTI I 3 TIPI DI PENSIONE è previsto, in caso di mancato accoglimento, il ricorso amministrativo alla direzione provinciale INPS-gestione ex INPDAP che provvederà a disporre una ulteriore visita medica.
In caso di diniego definitivo alla prestazione, è possibile proporre ricorso giudiziario alla Corte dei Conti.
Fonti ed approfondimenti:
http://www.inca.it/Previdenza/Pensionidal2012/Assegnoordinariodiinvalidità.aspx
http://www.inca.it/Previdenza/Pensionidal2012/Pensionediinabilità.aspx
https://www.inas.it/invalidita-da-lavoro/
http://www.epasa.it/inabilita_invalidita.html
Dott. Salvatore Nicolosi
Consulente servizi Medicina Legale patronato INCA-CGIL di Siracusa
Buongiorno Dott. Nicolosi, ho sessantacinque anni, dipendente della P.A. con 40 anni di servizio a cui è stata riconosciuta dalla Commissione medica l’invalidità totale e permanente inabilità lavorativa:100% art. 2 e 12 L 118/71. Le chiedo cortesemente se ritiene possa usufruire dei benefici della legge 335/95 per poter andare in pensione anticipatamente. In attesa di una sua esaustiva risposta, colgo l’occasione per cordiali saluti
Buonasera.
Questo è un mio blog personale, quindi non esiste un’equipe con competenze plurime.
Sono un medico e su certi argomenti non sono in grado di offlire risposte certe, soprattutto se si tratta di questioni burocratiche.
Presso un patronato ben organizzato sicuramente potrà avere una risposta affidabile al suo quesito.
Saluti
salve ho 60 anni, sono una paziente oncologica in situazione di gravità dipendente di pubblica amministrazione e vorrei andare in pensione. posso?
Buonasera.
Al suo quesito nessuno può dare una risposta minimamente affidabile.
“Paziente Oncologica” non fa affatto capire quali sono i suoi problemi funzionali e soprattutto perchè non può svolgere il suo lavoro, dipendente pubblica o privata che sia. Anche “situazione di gravità”, non è indicativo perchè non si comprende se si tratta di prognosi, di condizione generale, di problemi generati da una terapia fisicamente “pesante”.
Saluti
Buonasera,
Sono un dipendente pubblico con invalità del’85% e legge 104 entrambi senza revisione.
Ho presentato richiesta legge 335. A marzo del 2017 ho avuto la prima visita della commisione medica di verifica .l’esito è stato di
6 mesi di invalidità assoluta e permanente a qualunque lavoro.
Tra ritardi vari ho avuto la seconda visita a ottobre 2017.
Esito, altri 4 mesi di malattia.
Il 27/02 ho avuto la terza visita.
Non ho ancira l’esito.
In caso mi dessero altri due mesi di malattia( ho ancira solo 70gg di malattia) cosa posso fare per non rimanere in mezzi alla strada?
Preciso che ho maturato i 20 anni richiesti e potrei comunque chiedere il pensionamento. Per farlo devo essere in servizio.
So che potrei chiedere la conservazione del posto e provvedere alle pratiche.
Se l’ente non me loconcedesse?
Aiuto!!! Cosa posso fare?
Qual èla strategia migliore?
Grazie
Buonasera.
Il suo è un quesito al quale non posso rispondere con serenità e soprattutto con affidabilità.
Dipende molto dalla situazione della sua amministrazione, dalla possibilità di adirla a mansioni differenti e anche dalle specifiche sue patologie.
Solo localmente può avere aiuto e consigli affidabili.
Saluti
Dott Nicolosi buonasera, vorrei esporrre il mio problema, ho 46 anni, lavoro dal 2001 presso il municipio del mio paese e da 26 anni sono affetto da sclerosi multipla.
Negli ultimi anni mi sono aggravato con problemi che Lei può ben immaginare….vorrei, mio malgrado, chiedere la pensione di inabilità L. 335/95, ho letto che c’è un bonus con contributi pagata sino a 60 anni se non sbaglio, quindi 17 + 14 fa 31, le chiedo,, considerando che percepisco 1300 euro mensili, con quanto andrei in pensione grosso modo?
Grazie per la cortesia, buona serata.
Diego
Buonasera.
Alla sua domanda non somo in grado di rispondere.
Nonostante la notevole quantità di informazioni amministrative presenti nel blog, io sono un medico e quindi questi calcoli esulano dalle mie competenze.
Un patronato sicuramente ha personale in grado di fare questo tipo di calcoli.
Saluti
Gentile dott. Nicolosi, riguardo la seguente informazione:”La domanda deve essere presentata, con il tramite del datore di lavoro, all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici; è indispensabile allegare idoneo certificato medico in cui, oltre alla diagnosi, viene attestata la permanente ed assoluta inabilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa.”- oppure:”… è indispensabile allegare idoneo certificato medico in cui, oltre alla diagnosi, viene attestata la permanente ed assoluta inabilità a svolgere qualsiasi proficuo lavoro o le mansioni assegnate.” ecc.. LE CHIEDO CHI E’ CHE DEVE CERTIFICARE QUALE TIPO DI INVALIDITA’? IL MEDICO DI BASE? UN MEDICO LEGALE? UN MEDICO PRIVATO? OPP. BASTA IL PARERE DEI MEDICI DEL VERBALE DI INVALIDITA’ CIVILE ?
Grazie per l’attenzione
luisa
Buonasera.
Qualunque medico può certificare l’inabilità ai fini della pensione di inabilità INPS ex INPDAP.
Deve indicare sommariamente anamnesi, se possibile esame obiettivo, diagnosi e aggiungere una dizione del tipo: il pz, a cause delle infermità in diagnosi è da considerarsi totalmente inabile (o similari).
Saluti
BUON GIORNO. MI PARE DI CONOSCERLA DOTT. NICOLOSI. SE NON SBAGLIO CI SIAMO VISTI ALLA CLINICA DEL LAVORO? IO CMQ SONO MARIO,SONO STATO LICENZIATO X SCARSO RENDIMENTO ,ERO DIPENDENTE EX ICP MILANO-ENTE OSPEDALIERO PUBBLICO . TALE LICENZIAMENTO DOVUTO AL MIO COMPORTAMENTO A SEGUITO DI GRAVE TRAUMA CRANICO CAUSATO DA INFORTUNIO STRADALE. LESIONE ENCEFALICA 12% PUNTEGGIO INAIL. ORA NON HO NESSUN ASSEGNO SONO PASSATI 2 ANNI E QUASI 2 DAL LICENZIAMENTO. HO FATTO RICHIESTA TRAMITE MEDICO DI BASE E POI INOLTRATO TRAMITE SINDACATI ALLA ASL X CHIEDERE LA PENSIONE D INIDONEITA LAVORATIVA. MI POTREBBE SUGGERIRE SE GIUSTO O POSSO FARE ALTRE PRATICHE? STO VALUTANDO DI FAR RICORSO CONTRO INAIL.GRAZIE
Buonasera
Non abito a Milano, quindi è impossibile che ci siamo conosciuti; probabilmente un mio omonimo.
L’idea di presentare istanza di pensionedi invalidità contributiva, cioè di Assegno ordinario d’invalidità, è corretta.
Le raccomando solo di produrre documentazione medica specialistica aggiornata.
Circa l’INAIL, visto il lasso di tempo che, mi pare di capire, è trascorso dal riconoscimento del 12% di danno biologico, non può fare un “ricorso”, ma deve chiedere un aggravamento, cioè, in termine corretto, deve fae istanza di “revisione passiva”.
Deve però dimostrare che le sue condizioni di salute, limitatamente alla lesione riconosciuta dall’INAIL, sono peggiorate e questo è a suo carico. Cioè è lei che, con certificazioni e/o esami strumentali, deve dimostrarlo.
Saluti
buongiorno , io lavoro da circa 32 anni,come op. socio – sanitario presso un’azienda pubblica servizi alla persona, contratto pubblico regioni e autonomie locali, dopo un mese circa di mutua per depressione, mi hanno mandato dal medico del lavoro il quale mi ha fatto idoneo con prescrizioni;
sempre in compagnia di un collega durante i turni lavorativi. ( nei turno diurni siamo 2 oss e 1 ip della cooperativa, di notte 1 ip della coop 3 1 oss)
pause libere autogestite
uso di calzature da lavoro prive di punta rigida.
pause libere autogestite (soffro pure di coxartrosi iniziale, spondiloartrosi da d1 a l5 e problemi a un menisco e alterazioni degenerative ai piedi.
Da sottoporre a nuova visita medica il 25/03/2018 previa esecuzione di relazione psichiatrica.
La direttrice mi ha comunicato”considerate le prescrizioni e verificata la situazione dell asp, con specifico riferimento alle mansioni da lei svolte negli ultimi anni, siamo spiacenti di constatare che non è possibile adibirla alle mansioni di oss, senza rischi per la sua salute e sicurezza.
La invitiamo a volerci segnalare eventuali ulteriori mansioni di pari livello o di livello inferiore, alle quali lei ritiene di poter essere adibito , in via temporanea, pur riservandoci la possibilità di valutare quanto da lei esposto.
Io ho risposto
Il sottoscritto Fabio comunica la propria disponibilità ad essere destinato , in via temporanea, a qualsiasi posto disponibile , nella medesima categoria o livello di appartenenza, rinvenibile nella dotazione organica di codesta A.S.P.
Dichiara inoltre la disponibilità ad essere adibito, in via temporanea, a qualsiasi ulteriori mansioni di pari livello o di livello inferiore.
Dalla dotazione organica del 2007 risulta , nella mia categoria, (B1) un posto da operaio specializzato, uno da operaio manutentore part-time 50%
di fatto al momento c’è solo un operaio a tempo pieno con l’agenzia interinale.
Mi è stato proposto di fare turni di pulizia,(come stanno facendo altri dipendenti con problemi di salute).probabilmente mi adibiranno a queste mansioni di pulizia, il medico del lavoro mi ha detto telefonicamente che vanno bene.
La domanda è;
nel caso dovessi fare ulteriori periodi di malattia, dovuti a depressione o ai problemi agli arti inferiori, potrei avere ulteriori conseguenze lavorative, in parole semplici potrei rimanere senza pensione e senza stipendio.
Scusi per la lunghezza del quesito, ma sono in ansia per il mio futuro, grazie dell’attenzione e della sua cortese risposta.
Distinti saluti
fabio
Buonasera.
Il suo è un caso complesso, sicuramente non gestibile a distanza e perfino dare un parere è difficile.
L’unica cosa che mi sento di consigliarle è l’attenzione al periodo di comporto; ho capito che è un dipendente pubblico, maanche per voi esistono dei contratti e in questi possono nascondersi delle trappole in caso di assenze prolungate o che superino certi valori entro determinati periodi.
Ma certo, il lavoro di pulizia potrebbe essere considerato dequalificante e quindi potrebbero sussistere i requisiti per la “Pensione per Inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte”.
Ma a distanza non posso essere certo; dovrebbe chiedere una consulenza ad un medico specialista o esperto in medicina legale della sua città.
Saluti
Buongiorno Dottore,
mi chiamo Luca e sono un appartenente all’Arma con 21 anni di servizio.
7 anni fa feci un incidente, un frontale molto brutto in servizio e mi fu riconosciuta una distorsione del rachide cervicale con decreto ma non ascrivibile a tabella.
Premetto che per questa patologia non ho mai marcato visita nemmeno 1 giorno poiché amo il mio lavoro e mi “vergogno” di dovere ammettere a me stesso un’inabilità di alcun tipo.
Purtroppo però, mese dopo mese, da circa 4 anni a questa parte la situazione peggiora. ho fatto una risonanza magnetica che mi ha confermato l’aggravamento della distorsione/schiacciamento c5 -c6.
Non passa giorno che non debba convivere con dolori lancinanti e con una postura “antalgica” non corretta. Non riesco a dormire la notte dai dolori. le posizioni antalgiche che assumo hanno un’efficacia di 20/30 minuti poi devo cambiarle. l’insonnia mi ha portato ad avere una mutazione del mio carattere.
Fisiatra e ortopedico mi indicano soluzioni che però non hanno mai portato a benefici di alcun tipo.
solo gli antinfiammatori mi danno pace.
Non so cosa fare nemmeno da dove iniziare.
ci sono anni in cui non ho mai trascorso un giorno di malattia perché amo il mio lavoro e ci vado anche con tutti gli acciacchi, ma oggi a malincuore prendo in considerazione la possibilità di richiedere l’inabilità perchè non ce la faccio più .
Qualora mi fosse accettata perderei molti soldi?
La ringrazio per qualsiasi suo prezioso consiglio..
Luca
Buonasera.
Le valutazioni economiche, per casi come il suo, sono complesse ed esulano dalle mie capacità professionali.
Sono un medico e quindi questi calcoli onestamente non sono il mio forte.
Indipendentemente dal fatto che chiunque farà il calcolo necessiterà di tutte le notizie di tipo stipendiale, quindi anni di servizio, stipendio, etc.
Saluti
Egr. Dottore, sono una persona non vedente assoluta. Ho sostenuto la visita presso la commissione medica di verifica per ottenere lo stato di inabilità ad ogni tipo di lavoro proficuo. La CMV è quella di Milano Monza Brianza di via Zuretti 34 Milano. Visita fatta il 12 settembre 2016… nessuna risposta dopo 4 mesi e impossibilità fisica telematica di ottenere un contatto con chicchessia. Sono disperata. Cosa posso fare? Come agire? grazie
jose —eliminato—
Buonasera.
Purtroppo non posso aiutarla in quanto la mia città è veramente molto lontana dalla sua.
Nella mia città da ormai diversi anni le Commissioni Mediche di Verifica sono state eliminate e trasferite nel capoluogo di regione, ma ricordo che quando funzionavano c’erano degli impiegati addetti al contatto con il pubblico per informare i richiedenti sull’andamento delle varie pratiche o almeno sul loro stato di avanzamento.
Mi stupisce che a Milano non ci sia uno sportello della Commissione presso cui recarsi per chiedere questo tipo di informazioni.
Saluti
Grazie per le informazioni mi sono state molto utili, anche se da come mi è stato spiegato prima della risoluzione del rapporto di lavoro l\’amministrazione dovrebbe procedere a un ricollocamento o demansionamento del dipendente.Comunque fino ad ora il mio medico ha spedito il certificato telematico (tra l\’altro sbagliato perché ha fatto l\’ss3)ma non ho proseguito con l\’invio della domanda telematica e a questo punto non ho intenzione di farlo.Volevo chiederle se il certificato medico decadrà o se verrà comunque avviata la pratica. saluti e grazie ancora
Buonasera.
Il certificato è un “certificato”, quindi, in assenza di domanda, dopo 90 giorni non ha più valore; resta sul sistema INPS ma non da origine a nessun tipo di pratica.
Saluti
buongiorno , sono un dipendente pubblico del ministero della difesa con 27 anni di contributi,a causa di un carcinoma sono stato sottoposto ad intervento di orchifuniculectomia ed attualmente sto facendo chemioterapia. Secondo lei possofare la domandadi pensione per inabilita’ e se venisse accettata rischierei il licenziamento?Grazie
Buonasera.
Mi sa che deve fare molta attenzione.
Mi risulta, ma spero di essere smentito, che in caso di domanda di inabilità, automaticamente si danno le dimissioni.
Se poi l’istanza non dovesse essere accolta le dimissioni rimangono attive e questa sarebbe una tragedia.
Ma a ben vedere, anche se le notizie sono veramente poche, non mi pare che ci siano i requisiti perchè l’istanza di inabilità possa essere accolta. Tenga presente che la chemioterapia rappresenta un trattamento che dovrebbe emendare la patologia, o meglio annullare il rischio di recidiva e/o evoluzione sfavorevole della patologia; inoltre l’orchifunelectomia non mi pare che sia un intervento talmente demolitivo da renderla impossibilitato a svolgere qualunque attività lavorativa.
Saluti
buongiorno, io scrivo per mia moglie, docente scuola elementare co 40 anni di contributi versati , mia moglie ha diverse patologie : spondilite anchilosante accertata dal 1995 ; poi da circa 10 anni soffre di morbo di Berger che gli ha rovinato i reni ed da 3 mesi è in dialisi , prima emodialisi , ora in dialisi peritoneale ; ha anche problema SEVERO alla valvola aortica che non gli permette di fare grossi sforzi. Volevo sapere se rientrava secondo Lei con queste patologie, per domanda pensione per inabilita lavorativa. saluti e grazie .
Buonasera.
Se è un soggetto con uremia terminale in trattamento dialitico direi che non esistono dubbi che sia inabile.
Saluti
ILL.MO DOTT. NICOLOSI RICEVUTO IL VERBALE A FEBBRAIO per inabilita’ assoluta ma mi hanno dato solo inidoneita’ alle mansioni soffro di causa depressiva grave QUANTO TEMPO HO PER RICORRERE ALLLA CORTE DEI CONTI
Buonasera.
Che io sappia 1 mese.
sono fernando, ho fatto l’estratto contribuitivo presso l’impdap, fino al 2007,risultano versati i contributi con maggiorazioni, dopo piu’ nulla.L’estratto arriva fino alla data odierna. Essendo in congedo illimitato e appartenendo alla forza disponibile non dovrei beneficiare in merito alle normative vigenti di tutti i benefici degli appartenenti al corpo come se fossi ancora in servizio. ringrazio anticipatamente della risposta
Buonasera.
Rispondo in ritardo in quanto il suo quesito mi ha messo e continua a mettermi in difficoltà.
Infatti si tratta di un quesito fondamentalmente burocratico amministrativo; sono un medico e ho qualche competenza in queste aree burocratiche, ma al suo quesito non sono in grado di rare una risposta affidabile.
Saluti
Dott. Nicolosi sono fernando ex appuntato dei cc con 21 anni di servizio e senza pensione, ho 50 anni di età, sono disoccupato e ho ottenuto il 100% di invalidità civile totale e permanente.Orbene mi danno un assegno mensile di 290 euro, non avrei diritto a qualcosa di piu’avendo la contribuzione lavorativa.
Buonasera.
Quello che le viene erogato è quanto spetta agli invalidi civili in misura uguale o superiore al 74%, e ciò indipendentemente dall’esistenza di un monte contributivo. La cifra erogata è uguale per tutti, quindi sia per chi non ha mai lavorato sia per chi ha anche venti o trenta anni di contribuzione versata.
Non sono assolutamente in grado di dirle se ha i requisiti per ottenere una delle tipologie di pensione indicate in questa pagina, anche considerando che il problema maggiore può essere di tipo amministrativo, cioè da quanto tempo lei è uscito dall’Arma. Avrà notato che esistono dei tempi massimi per inoltrare l’istanza, oltre il quale non è più proponibile.
Saluti
Buonasera Dottore, sono un ex ispettore di polizia penitenziaria in pensione per inabilità legge335/95 art.12 co.2. Mi sono recato al patronato il quale sostiene e mi ha fatto fare domanda per malattia professionale in quanto le malattie sono state riconosciute cause di servizio. Inizialmente l’inail mi risponde che non mi spettava, ma il patronato continua a sostenere il contrario. A questo punto Le volevo chiedere chi dice la verità? Grazie
Buonasera.
I problemi sono più di uno.
I criteri per il riconoscimento della causa di servizio agli statali non sono poi così uguali a quelli utilizzati dall’INAIL per il riconoscimento della malattia professionale.
L’INAIL ha criteri di riconoscimento piò severi, basti pensare che in parecchie azioni legali per mancato riconoscimento, l’INAIL ha vinto in quanto la giurisprudenza è concorde nel ritenere che il nesso di causalità tra le mansioni lavorative svolte e la malattia, nei casi non espressamente previsti dalle tabelle di legge, deve essere provato con probabilità che sfiora la certezza.
Nella causa di servizio il ruolo della “concausa”, cioè di un’azione “morbigena” delle mansioni lavorative rispetto a situazioni anche di patologia comune, è molto più valorizzato.
Per esempio, soprattutto in passato, una ipertensione arteriosa in un dipendente pubblico che ha svolto mansioni di elevata responsabilità e stressanti, è stata spesso riconosciuta come “da causa di servizio”. L’INAIL non ha mai accolto e probabilmente mai accoglierà una ipertensione arteriosa come malattia professionale.
In una sentenza di Corte di Cassazione di cui ora mi sfuggono i riferimenti, proprio per questo motivo, si legge che non esiste obbligo di riconoscimento di una se è stata riconosciuta l’altra, intendendo causa di servizio degli statali e malattia professionale INAIL, proprio per le differenze tra i criteri previsti dalle norme che le ispirano.
Altra motivazione possibile è il tempo intercorso tra le cessazione dell’esposizione e la domanda; anche se si trattase di una istanza teoricamente accoglibile, esistono tempi precisi, indicati nella tabella che le dicevo prima sulle malattie professionale (QUESTA pagina) oltre il quale un’istanza non è comunque accoglibile.
Ancora, considerando che il beneficio importante della causa di servizion è l’equo indennizzo, esiste un “divieto di cumulo”; la rendita dell’INAIL e l’equo indennizzo sono due forme di tutela, compatibili ma non cumulabili. Pertanto, non possono essere liquidate entrambi per la stessa infermità o lesione. Il dipendente ha però la facoltà di scegliere quella a lui più favorevole.
Alla fine, si tratta di una questione abbastanza complessa. Quando lei dice “patronato” intende naturalmente un impiegato, il quale potrebbe non avere una esatta cognizione della cosa.
Infine però non è escluso che l’INAIL abbia veramente torto e in questo caso è prevista la possibilità di presentare un ricorso che deve obbligatoriamente essere effettuato con ausilio di certificazione redatta da un medico espeto o specialista in medicina legale. IN questo caso il patronato mette a dsposizione gratuitamente il proprio consulente medico che, nell’effettuare la visita, terrà presente tutte queste problematiche.
Saluti
buonasera, mio cugino dipendente di scuola, purtroppo malato di cancro ha ricevuto gia invalidità al 100% con accompagnamento e inabilità. Deve fare domanda di inabilità. Potete indicarmi la procedura? Alcuni patronati sono discordanti. che modello va usato e come. Grazie mille
Buonasera.
Le confermo che il modello giusto è l’AP76 per come ho indicato nelle prime righe di questa pagina.
Premesso che sono un medico e quindi spesso le procedure amministrative mi arrivano come notizia dai miei assistiti, le consiglio di rivolgersi ad un patronato sicuramente affidabile; queste procedure cambiano spesso, soprattutto da quando l’INPDAP è confluito nell’INPS e non mi sembra corretto addentrarmi in una materia di cui ho notizie quasi per “sentito dire”.
Saluti
Buonasera, sono un dipendente di 55 anni della Agenzia delle Entrate, inquadrato nella fascia dei funzionari superiori di livello apicale, con una anzianità di servizio di 29 anni.I miei incarichi sono prevalentemente di natura ispettiva esterna . Da circa cinque anni ho incominciato ad ingrassare in misura incontrollata e neanche un bendaggio gastrico (ora rimosso per la sua inutilità) ha alleviato il problema. Oggi peso Kg. 170 per una altezza di M. 1.69 e mi è stata diagnosticata una obesità grave patologica di 3° grado con un IMC pari a 60,55 . In queste condizioni faccio una fatica inumana per svolgere il mio lavoro in misura sufficiente ed ho spesso difficoltà respiratorie e di mobilità. Ho dovuto chiedere il part-time per evitare di lavorare il pomeriggio, che passo quasi sempre a letto a causa del gonfiore della caviglie e dei piedi (di colore sempre più scuro) e della fatica per il lavoro del mattino. Ho problemi di scompenso cardiaco e la sindrome della apnea notturna che mi obbliga a continui risvegli notturni. Il mio ufficio personale mi ha consigliato di inoltrare domanda per inabilità, ma il mio medico mi dice che difficilmente la sola obesità, pur così grave, può portare ad un giudizio di inabilità. Non vorrei inoltrare la domanda e poi, se respinta, vedermi dimissionato, considerato che la mia amministrazione non vuole, motu proprio, inoltrare la domanda di inabilità. Vorrei, se possibile, un Suo parere alla luce della Sua esperienza. Grazie. Roberto
Buonasera.
Non è facile a distanza dare un parere affidabile, in quanto si deve sempre visitare il paziente e visionare tutta la documentazione in suo possesso, soprattutto in un caso così delicato
Devo dire che giustamente il suo medico usa un criterio di prudenza; le commissioni sono formate da medici il cui giudizio non sempre, su casi particolari, è prevedibile.
Purtroppo è vero che se lei presenta l’istanza per inabilità contemporaneamente si dimette e questo costringe a fare i conti con la possibilità che una commissione possa ritenere, a torto o a ragione, che lei non sia inabile e quindi lei possa restare senza lavoro e senza pensione.
Le posso solo consigliare di insistere con i suoi superiori perchè la domanda sia presentata dall’amministrazione.
So bene che ora si trova praticamente al punto di partenza, sicuramente non ho aggiunto nulla alla risoluzione del suo problema; un ulteriore consiglio potrebbe essere quello di chiedere una consulenza ad un medico esperto o specialista in medicina legale della sua città.
Saluti
Salve Dottore, mi trovo costretto a riportare la mia esperienza, degli ultimi 10gg, dei tentativi di compilazione/inoltro di domanda pensione ordinaria di inabilità da me effettuati. Tutto ciò, preciso, unicamente a titolo collaborativo.
Dunque, ho iniziato la pratica utilizzando l’AP76 cliccando sul suo link
HOME > MODULISTICA > ASSICURATO / PENSIONATO> Domanda di pensione ordinaria o privilegiata di inabilità nome file AP76.pdf
Necessitando di chiarimenti sulle voci e su come firmare il modulo visto che l’inoltro deve essere per via telematica ho chiamato il Contact Center dal quale sono stato immediatamente avvisato che NON stavo usando il modulo corretto (NON è per dipendenti pubblici dicono).
Sono stato reindirizzato su:
HOME > MODULISTICA > GESTIONE DIPENDENTI PUBBLICI >ISCRITTO/PENSIONATO >PRESTAZIONI PENSIONISTICHE> Pensione diretta ordinaria – Iscritto nome file PPR220.pdf dove in effetti è consentita, flaggando una prima volta “inabilità”, un’ulteriore scelta sulla casella “inabilità ai sensi dell’art.2 comma 12 L.335/95”.
Purtroppo anche questo secondo modulo presenta la caratteristica di essere predisposto per stampa ed inoltro cartaceo NON telematico.
Quindi ulteriore contatto telefonico con operatore che mi instrada su:
HOME > SERVIZI ONLINE > SERVIZI GESTIONE DIPENDENTI PUBBLICI (EXINPDAP)> Servizi per iscritti e pensionati-accesso con PIN.
Dopo aver digitato il PIN si accede a
Home – Servizi Gestione Dipendenti Pubblici – Per Tipologia di Servizio – Domande
e qui compaiono una 60ina di modelli tra i quali una 15ina per le pensioni..
Concludo precisando che nonostante tra quest’ultimi fosse presente “Pensione – Domanda di pensione diretta di anzianità, vecchiaia, inabilità” l’operatore mi ha fatto cliccare su “Pensione – Domanda” ed abbiamo proceduto flaggando i vari riquadri che riguardavano la mia situazione…non ho voluto indagare ma mi è parso che anche cliccando su diverse tipologie di trattamento pensionistico, il modulo che si apre sia ormai sempre lo stesso che si adatta man mano che si procede con la compilazione. La cosa è assolutamente da apprezzare, ma allora perchè tenere attivi link a moduli inutili che creano solo clutter mi domando?
Gent.mo Dottore,
sono militare con 33 anni di servizio 53 d\’età, in aspettativa per motivi di salute dal 2014, scaduti i 730 gg sono stato giudicato dalla CMO “Non idoneo permanentemente al S.M.I. in modo assoluto. Da collocare in congedo assoluto. Non reimpiegabile nelle aree del personale civile della Difesa.”
La diagnosi è “Sindrome della cauda – Paraparesi in esiti intervento per MAV spinale”.
Preciso che l\’intervento (a dire il vero ben 4) risalgono al 2004 dopo che fu diagnosticata la malformazione congenita (aggettivo che mi ha escluso la possibilità di CDS). All\’epoca usufruii di 18 mesi di Aspettativa e giudicato idoneo con limitazioni rientrai nel 2005 con mansioni di ufficio e ovvio con l\’impossibilità di partecipare ad attività operativa, esercitazioni, missioni. Con sacrifici e continui cicli di FKT (sempre meno efficaci) ho potuto lavorare sino al 2013, ma in seguito ad aggravamento (deambulazione esclus con appoggio) e sintomatologia estesasi ad arti sup, mani e collo (stenosi e sofferenza midollare) ho iniziato l\’aspettativa conclusasi ora con il congedo.
Sto richiedendo per tramite del Comando e tra varie difficoltà burocratiche – in primis la dubbiosa modulistica INPS (ben 3 modelli AP60, AP76, modello 1998) presenti ognuno con lievi ma importanti differenze – la pensione ordinaria di inabilità.
A suo parere posso sperare nel riconoscimento della condizione più grave di inabilità, quella a qualsiasi attività lavorativa, tale da avere quei contributi “figurativi” mancanti ai 40 anni?
L\’eventuale riconoscimento vale anche come certificazione di invalidità civile al 100% (che mi viene chiesta per esenzione ticket, visite, ecc.) oppure occorre una seconda pratica INPS a parte?
Il sempre eventuale trattamento di pensione sarebbe perenne, oltre che reversibile, oppure raggiunta l\’età pensionabile dovrei ripresentare altra domanda per convertire la pensione, come mi pare succeda per l\’assegno mensile di invalidità?
Perdonate la logorroicità.
La ringrazio e Le porgo i miei più cordiali saluti.
G.
buonasera.
Il modello giusto è “Domanda di pensione ordinaria o privilegiata di inabilità” – cod. AP76; come indicato all’inizio della pagina, nel PDF scaricato bisogna prima selezionare il flag “inabilità” dopodichè può essere compilato con l’Adobe Reader, ma può anche essere scaricato vuoto e quindi compilato a mano.
Da come mi descrive il suo caso direi che le possibilità di ottenere l’inabilità sono molto elevate.
Circa l’invalidità civile, si tratta di una istanza totalmente diversa che va presentata a parte e con modalità differente.
Esiste un certificato apposito, diverso dall’AP76, che viene compilato on-line dal medico; successivamente si presenta istanza apposita tramite patronato; descrivo la procedura in quasta pagina: http://www.medisoc.it/invalidita-civile/invalidita-civile-la-domanda/
All’ultimo quesito, “raggiunta l’età pensionabile dovrei ripresentare altra domanda per convertire la pensione, come mi pare succeda per l\’assegno mensile di invalidità?” non so rispondere perchè è troppo di ambito burocratico per me
Saluti
Davvero gentilissimo ed esaustivo. Grazie. Saluti
Buonasera dottore.
Ho 32 anni e sono affetta da + patologie ed il sindacato mi ha consigliato di attivarmi x la Pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa.
Sono dipendente pubblica e lavoro da settembre 2001, nei primi anni non continuativi, io sono titubante e chiedo a lei se posso fare questa domanda oppure rischio il mio lavoro.
Patologie in atto:
Agenesia renale con IRC cronica lieve
Prolasso mitralico tachicardia parossistica
Anemia sideropenica
Sindrome di Kienbock 1° stadio
Condrosarcoma femore dx 10 cm
Artrite remautoide
Osteopenia
Facevo l’operatore socio sanitario e sono stata spostata in amministrativo ma sono spesso in malattia x astenia marcata e polialtralgie diffuse, seguita anche in cure paliative x il dolore oncologico con depalgos.
Secondo lei potrebbero accettarla o escluderla??
Grazie
Mi è stata riconosciuta una invalidità del 75% con legge 104 art 3 comma 3 (ma non avevo presentato il referto di artrite reumatoide perché appena certificata)
Non voglio sottavalutare la sua patologia reumatica, ma ciò che conta è la sua gravità e il coinvolgimento di altri organi oltre alle articolazioni.
Rimango dell’opinione che sarebbe meglio che fosse l’ammistrazione stessa, considerando le sue difficoltà a svolgere le sue mansioni, ad avviare una richiesta di accertamento per inabilità
Saluti
Buonasera.
A distanza è difficilissimo dare un parere ma cerchiamo di capire.
Scorrendo l’elenco, fino al condrosarcoma avrei detto di no, così come avrei detto di no aggiungendo l’artrite reumatoide che assume caratteri particolarmente invalidanti nelle forme avanzate con deformazioni articolari.
Il condrosarcoma però mi crea forti dubbi che possono essere risolti solo con visita diretta (ma è stato operato?).
Credo che lei sappia che quando si fa l’istanza di inabilità in ambito di lavoro pubblico contestualmente è come se ci si dimettesse. Se poi l’istanza non dovesse essere accolta … le dimissioni restano con il rischio concreto di perdere il lavoro.
Il suo credo sia un caso particolare, probabilmente molto vicino ai requisiti per l’inabilità, ma è mio costume raccomandare prudenza nel presentare certe istanze.
Peraltro, se invece è l’amministrazione stessa a fare richiesta di accertamento per l’inabilità del lavoratore ciò non è più valido; se l’istanza non fosse accolta o accolta solo parzialmente il lavoratore non corre rischi sul mantenimento del posto di lavoro.
Saluti
Grazie è stato gentilissimo
Il condrosarcoma non è stato ancora operato per motivi personali
Buonasera Dottore,
Come mai avete cancellato il mio commenyo???
Buonasera.
Non lo avevo cancellato.
Sono stati giorni molto impegnativi, questo è un blog personale, cioè non esiste un team, ed io non sono un professionista del web, quindi il mio lavoro è un’altro.
A volte la stanchezza e l’assenza di tempo mi impediscono di seguire con puntualità il blog solo con un certo ritardo riesco a fornire delle risposte a quesiti interessanti.
Saluti
Buon giorno
Sono un ex comandante della Polizia Locale, ancora in servizio presso il mio comune.Nel 2000, mi furono riconosciute dalla CMO di Roma 3 cause di servizio, nel 2008 dopo un infarto feci domanda di aggravamento, ma in tutta risposta il CDF di Roma mi riconobbe soltanto una 8^ cat. ascritta alla tab. A per discopatia.Dopo 6 anni finalmente il Giudice Ordinario del Lavoro mi ha riconosciuto con sentenza una 5 cat. ascritta alla tab. A. Vorrei sapere cortesemente se ricongiungendo le due cause di servizio otterrei una 4 cat. e magari usufruire dell’abbuono di due mesi per ogni anno di lavoro per il massimo di cinque anni.
Cordiali saluti.
Domenico
Buonasera.
Le somme delle categorie sono “fisse”, nel senso che esiste una tabella che le prevede
Una cat. V più un’VIII o una VII da come risultato una cat. IV.
Quindi dipende a quale tabella/categoria sono state ascritte le prime cause di servizio. Teoricamente potrebbe essere una categoria ancora superiore.
Può consultare la tabella delle somma in QUESTA pagina.
Buonasera dott. Nicolosi, sono dipendente comunale dal 1982, tra pochi mesi compirò 60 anni sono poliomielitico con gravi esiti all’arto inferiore dx ed esiti al sx dall’età di 2 anni con invalidità civile del 75% dal 2004, prima avevo il 50%, legge 104 superiore ai 2/3 e l’8% di invalidità sul lavoro per una caduta che mi costringe da nove anni a deambulare esclusivamente con stampelle, ho varie protusioni cervicali che mi provocano dolori alla schiena e al collo ed in ultimo sono stato operato quattro mesi orsono di macroadenoma ipofisario non rimosso del tutto per la grandezza a cui è subentrato un ipertiroidismo e diabete insipido, ho 34 anni di contributi, non ho mai percepito alcuna pensione, Le chiedo gentilmente se posso fare domanda di pensione di inabilità totale o anticipata o per avere qualche indennità, posso fare domanda con SS3 anche essendo un dipendente pubblico?. Grazie per la risposta.
Buonasera.
Per tutte le istanze di pensione per invalidità è necessario presentare un certificato medico giustificativo, che per i dipendenti del settore privato si fa su modello SS3.
Per i dipendenti pubblici NON si usa il modello SS3, ma un modello apposito, AP76, che si trova nella sezione ex INPDAP del sito INPS, scaricabile dal link che indico nelle prime righe di questa pagina.
Tale certificato, debitamente compilato e firmato dal medico di fiducia, va poi presentato in forma cartacea all’amministrazione che procederà ad avviare l’iter per il riconoscimento dell’inabilità.
Saluti
Sono una docente precaria di scuola media con contratto al 30 giugno 2016. Ho circa sette anni di anzianita’ contributiva avendo lavorato quasi ininterrottamente negli ultimi otto anni.Purtroppo dal dicembre 2014 mi sono ammalata di insufficienza renale e sono entrata in dialisi e a cui debbo sottopormi per tre giorni alla settimana nei giorni dispari e per piu’ di 4 ore alla volta. Mi e’ stata da tempo riconosciuta l’invalidita’ al lavoro del 100 per 100 con relativa pensione e usufruisco della legge 104 con art.3.Purtroppo mi sto accorgendo che la dialisi mi stanca tantissimo e andare a scuola e’diventato un grosso problema. Vorrei gentilmente sapere se ho i requisiti per fare domanda per la pensione di inabilita’ al lavoro. E in caso affermativo se posso fare domanda subito o anche dopo la scadenza del mio contratto di lavoro. Grazie per la sua attenzione e cordiali saluti. Sabrina Varoncelli
Buonasera.
Direi che ci sono pochi dubbi che lei possa essere riconosciuta “INABILE”.
L’istanza può essere presentata quando vuole, mi risulta fino a 2 anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
Saluti
La ringrazio tanto e le invio tanti saluti.
volevo aggiungere che si tratta di settore privato e non inpdap
buonasera, sono gia’ possessore di pensione di inabilita ordinaria e vorrei chiedere quella di invalidita civile (non superando il tetto dei 16.000 €) ho diverse patologie tra cui una oncologica che si è stabilizzata, nel caso non passasi la visita collegiale potrebbero esserci ripercussioni sulla pensione contibutiva ? Grazie
Buonasera.
Mi risulta che tra pensione di inabilità e invalidità civile al 100% non ci sia incompatibilità.
Salve.
Nove anni or sono, a mia moglie è stato riconosciuto un assegno di invalidità INPS, trasferendo tutta la contribuzione fino allora versata all’INPDAP verso l’Assicurazione Generale Obbligatoria INPS; da quel momento ha comunque continuato a lavorare per lo Stato, versando nella cassa dei dipendenti pubblici; a causa dell’aggravarsi del suo quadro clinico generale, ora i medici sembrerebbero orientati a riconoscerle l’inabilità, perché pare che non possa più lavorare.
So che esiste il regime di cumulo tra le due contribuzioni, ma mi chiedevo se per il dipendente pubblico nelle sue condizioni (con contribuzione dal 1994 al 2007 ricongiunta in INPS e contribuzione dal 2007 ad oggi in cassa ex-INPDAP), esistesse anche la possibilità di accedere a qualche prestazione “autonoma” nell’attuale Gestione Pubblica? Se sì, sono previste incompatibilità o incumulabilità tra le prestazioni di inabilità eventualmente riconoscibili dai due Fondi (ex-INPDAP ed INPS)?
Grazie mille!
Pietro
Buonasera.
La sua è una domanda troppo “burocratica” per me.
Tenga presente che io sono un medico anche con qualche competenza in ambito burocratico per ciò che riguarda le pensioni d’invalidità, ma nel suo caso siamo ampiamente al di fuori delle mie competenze.
Presso un Patronato sicuramente sapranno rispondere in modo esauriente a questa sua domanda.
Saluti
Grazie mille comunque dell’attenzione!
Ciao a tutti mi chiamo Antonio e sn un vsp cn meno di 10 anni d servizio. L anno scorso fui convolto in un grave inciente motociclistico che m ha paralizzato entrambe le gambe e ho subito vari interventi.. purtroppo la mia vita sarà legata a questa maledetta sedia a rotelle xke risultato paraplegico. La mia domanda è… ho diritto al ruolo civile vicino a dove risiedo oppure non mi spetta nulla ? Grazie
Buonasera.
Mi risulta che questa possibilità è prevista se lei è stato riconosciuto soggetto con handicap in condizione di gravità (comma3, art. , legge 104/92).
Se non ha questo riconoscimento potrà presentare l’istanza.
Saluti
Buongiorno dottor Nicolosi,
sono un’insegnante di ruolo di scuola secondaria superiore (scuola statale) di 53 anni compiuti nel 2015 e con 29 anni di contributi. Nello scorso mese di dicembre, in seguito ad un esordio di ipoestesia a livello del ginocchio, gomito ed emivolto destro, sono stata ricoverata per quindici giorni in ospedale. La diagnosi alle dimissioni è stata la seguente: TIA in paziente con riscontro di dissecazione spontanea della carotide interna destra (al passaggio intra-extracranica) in displasia fibromuscolare e vasculopatia cerebrale cronica.
Ora sono in terapia anticoagulante (Coumadin) e a febbraio dovrò fare l’angio-TC e relativa visita neuroradiologica per la valutazione all’inserimento di uno stent (anche se mi è già stato detto che data la sede della dissecazione e data la displasia fibromuscolare difficilmente si potrà procedere all’inserimento dello stent).
Intendo ancora aggiungere che nell’ottobre 2012, non essendo ancora a conoscenza di essere affetta da displasia fibromuscolare, ho avuto un’ischemia del rene sinistro con dilatazioni aneurismatiche multiple dell’arteria renale sinistra.
Visto che mi è stato detto che dovrò fare una vita diversa, cioè senza sforzi e mantenendo la pressione entro certi limiti perchè la displasia fibromuscolare potrebbe creare altri problemi come altre dissecazioni ad altre arterie, aneurismi, ictus, ecc…., le chiedo se, data la mia patologia, posso richiedere la pensione di inabilità al lavoro.
Cordiali saluti
Buonasera.
Ritengo che abbia buone possibilità; io consiglierei di tentare.
Ovviamente la documentazione da produrre alla commissione giudicante deve essere pienamente esplicativa delle sue patologie, della loro incidenza funzionale e dei rischi insiti nel proseguire l’attività lavorativa.
Saluti
sono una ex collaboratrice scolastica scuola pubblica, nel settembre del 2009 sono andata in pensione con la legge 335, con la dicitura “inidoneità a svolgere qualsiasi proficuo lavoro”: a quanto dovrebbe ammontare circa la mia pensione lorda, tenendo conto che l’ultimo cedolino, senza conteggi di malattia, era di circa 1.100 euro al mese? grazie
Buongiorno.
IO sono un medico, quindi questo tipo di conteggi sono al di fuori delle mie competenze.
Un patronato potrà rispondere sicuramente a questo suo quesito.
Saluti.
Dott. Salvatore Nicolosi
Ho dimenticato di scriverle che ho anche riconosciuto i benefici di cui alla Legge 104 articolo 3 comma 3, rivedibile a Agosto 2016
Non cambia nulla. Del resto, come lei stesso mi conferma, è prevista una revisione di controllo
Il rene DX superstite presenta due angiomiolipomi delle dimensioni di cirtca 30mm…. non so se questo può cambiare la valutazione medica della questione.
Buonasera.
Ciò che conta è la “funzione”, quindi creatinina, clearance della creatinina, velocità di filtrazione, azotemia, etc.
Può avere anche importanza l’eventuale ostacolo al deflusso delle urine con dilatazione dei calici renali.
Ma l’alterazioneanatomiaca se non provoca turbe funzionali non è invalidante
Saluti
Salve dottore, sono una dipendente della Provincia di Viterbo, ed ho 45 anni.
Ho 23 anni di servizio più 3 anni di versamenti come libera professione, già ricongiunti presso INPS.
A seguito di un incidente stradale con frattura da scoppio dell’olecrano ho una limitazione funzionale del 30% e di forza del 505 del gomito SX.
A giungo 2015 ho subito una nefrectomia SX totale per carcinoma papillare renale di tipo I.
Nel mese di ottobre 2015 l’INPS mi riconosce “INVALIDO CON TOTALE E PERMANENTE INABILITA’ LAVORATIVA: 100% art. 2 e 12 L 118/71” rivedibile nel nese di agosto 2017.
Presto servizio presso il settore strade del mio ente e spesso sono soggetta a prestare servizio in condizioni climatiche avverse, e anche quando mi trovo a svolgere lavopro d’ufficio ho una enorme difficoltà a concentrarmi e a svolgere serenamente le mie mensioni, come prima.
Anche volendo cambiare mansioni vedo la questione abbastanza difficile in quanto siamo un ente in dismissione.
Nel mese di dicembre 2015 ho fatto domanda al mio ente per la pensione per inabilità, e il mio Ente ha chiesto alla Commissione Medica di Verifica del Ministero del Tesoro di esaminarmi.
Secondo Lei ho gli estremi per vedermi riconosiuto quanrto chiedo?
Grazie del tempo che mi dedicherà
Buonasera.
Se osserva con attenzione, in tutte le tipologie proviste di inabilità/invalidità è inserita la parola “permanente”, che vuol dire che le infermità devono essere tali da non potersi ritenere una loro guarigione o un miglioramento delle condizioni di salute.
Nel suo caso la patologia di maggiore impegno è sicuramente la patologia oncologica.
Per definizione si ritiene che la guarigione di tali patologie sia possibile, nel senso che dopo l’intervento, con o senza chemioterapia, non si abbiano recidive, quindi la “persistenza” di tali patologie nel lungo periodo è incerta e quindi in questi casi il comportamento delle commissioni, come modalità di valutazione, tende ad essere restrittivo-
L’asportazione del rene, con rene superstite integro e con buona funzionalità, di per sè non è sufficientemente invalidante da giustificare la concessione di invalidità o inabilità per i dipendenti statali o parastatali.
Naturalmente si tratta di valutazioni a distanza, per definizione inaffidabili, quindi potrebbe essere opportuno una valutazione da parte di un medico in carne ed ossa.
Saluti
Buonasera dottore,
avrei bisogno di un consiglio per tranquillizzare mia moglie atteso che ha due sorelle affette da sindrome bipolare che si assentano alcune volte l’anno e per periodi prolungati dal lavoro a seguito ricoveri nei reparti psichiatrici pubblici e convenzionati. Sono entrambe dipendenti pubbliche, la prima insegnante di scuola superiore con poco meno di trent’anni di anzianità, la seconda del Ministero di Grazia e Giustizia con oltre vent’anni di contribuzione. Le frequenti crisi condizionano pesantemente la vita della sorella, peraltro disabile a seguito un grave incidente occorso circa 5 anni fa, che si ripercuote pesantemente sui tre figli, e sul rapporto coniugale (siamo separati legalmente da alcuni anni. la sua preoccupazione consiste nell’eventuale loro licenziamento e la necessità di badare anche economicamente alle loro necessità tenuto conto di una difficile coabitazione con i figli. la domanda è questa : spetta loro un’indennità pensionistica per inidoneità assoluta e se con questa saranno in grado di assicurarsi una adeguata assistenza. Grazie
Buonagiorno
Un licenziamento per problemi di salute in ambito di lavoro pubblico, in questo momento e con la normativa attuale, è impossibile.
Eventualmente potrebbero scattare richieste di prepensionamento da parte del datore di lavoro per inabilità alle mansioni, ma in questo caso il soggetto verrebe messo in pensione con una delle modalità indicate in questa pagina e quindi percepirebbe il trattamento pensionistico conseguente.
Sulla possibilità di ottenere l’inidoneità assoluta, piuttosto che le altre forme, a distanza non posso chiaramente dare un parere.
Circa l’entità dell’eventuale emolumento neppure posso rispondere, ma è un calcolo molto complesso che viene eseguito da alcuni patronati meglio attrezzati tenendo conto di tutte le buste paghe.
Saluti
Ill.mo Dott. Nicolosi
Sono un dipendente Comunale la commissione del MEF mi ha sottoposto a visita nel mese di Luglio che m è stato riconosciuto una inidoneità psicofisica temporanea ed assoluta a qualsiasi impiego e mansione del profilo area, categoria di appartenenza non riutilizzabile (rev. Dicembre 2015),e di essere sottoposto a nuovo accertamento sanitario prima di quella scadenza non dipendente da causa di servizio.
Ho 32 anni di contributi allo stato attuale le mie condizioni fisiche non sono migliorate,anzi peggiorate, qualora tale commissione decidesse o di mandarmi in pensione oppure può proporre alla mia amministrazione di ricollocare il lavoratore anche in mansioni di posizione funzionale inferiore le chiedo :
Nel caso in cui il lavoratore non dia il proprio consenso alla nuova collocazione in posizione funzionale inferiore interviene la risoluzione del rapporto di lavoro che si configura come dispensa dal servizio per inabilità.
A chi devo presentare la domanda di pensione e se devo farla subito al momento che mi viene notificato il verbale, e se è proprio così qualora la commissione decidesse di non mandarmi in pensione e se posso fare come le ho citato sopra – Cordiali saluti.
Buonasera.
Le rammento che io sono un medico anche con competenze in medicina legale. Pur avendo inserito in questa ed altre pagine notevoli quantità di notizie di carattere amministrativo, per quesiti specifici su questi argomenti preferisco evitare di dare risposte; non mi sento competente a tal punto da dare risposte certe ed affidabili su quesiti di carattere amministrativo.
Meglio che lei chieda direttamente ad un patronato ben organizzato ed informato che saprà sicuramente rispondere con affidabilità.
Saluti
Buonasera Dott. Nicolosi,
sono un dipendente di un Ente Locale con 39 anni di servizio.
Nel mese di febbraio 2015 mi è stato diagnosticato un mieloma multiplo e la CML ha riconosciuta l’invalidità dell’80%, con riduzione permanente della capacità lavorativa (rev. marzo 2016), mentre nella stessa seduta ha riconosciuto l’handicap in situazione di gravità L. 104 art. 3 comma3. Dopo aver sostenuto n. 5 cicli di chemioterapia e successivamente alla raccolta di cellule staminali, sono stato sottoposto al 1° autotrapianto e a breve dovrò sostenere il 2°. Considerato che le relative cure non consentono una guarigione dalla patologia, volevo chiedere all’Amministrazione di essere sottoposto a visita della Commissione Medica per aver riconosciuto l’inabilità permanente, peraltro già indicato nel certificato di invalidità nella misura dell’80%, e quindi chiedere il pensionamento anticipato. Volevo il suo autorevole parere circa la possibilità che mi venga riconosciuta l’inabilità permanente e eventualmente la documentazione da allegare. Cordiali saluti.
Buonasera.
La Commissione preposta alla valutazione del suo caso terrà conto delle sue mansioni, della sua età e della prognosi, considerando anche la risposta alla terapia in questo momento. .
Ad “occhio” direi che ha buone possibilità, ma comunque questa è solo una stima a distanza, per definizione di affidabilità incerta.
Circa la documentazione, naturalmente le varie relazioni oncologiche, le relazioni di dimissione, gli esami ematochimici che documentano la persistenza della patologia, eventuali esamei strumentali che documentano (speriamo di no) localizzazioni ossee.
Ma se ha altre patologie, nulla vieta che possano essere inserite nell’istanza e anche di queste è conveniente produrre documentazione.
In genere queste commisioni vogliono visionare documentazione sia recente che datata per avere un’idea dell’evoluzione della patologia documentata.
Saluti ed in bocca al lupo
Buongiorno Dott.Nicolosi mi chiedevo se poteesi benificiare della pensione di inabilita’alla mansione od a proficuo lavoro poiché affetto da 8 ernie a disco con disturbi funzionali e sofferenza midollare canale stretto che mi porta ad avere spesso mal di testa senso di vertigine contestuale difficolta’di concentrazione..inoltre ernia jatale lieve pressione arteriosa alta.
Sono un dipendente del comparto ministeri con 20 anni di servizio e 23 di contribuzione.Dimenticavo che la mia patologia di ernie a disco e’ riconosciuta da causa di servizio.
Grazie molte.
Cordialmente,Marco
Buongiorno.
Il suo è uno di quei casi per cui a distanza una valutazione affidabile non è possibile.
Infatti spesso l’incidenza funzionale di una patologia non può essere valutata solo visionando gli esami di diagnostica per immagini in quanto l’incidenza funzionale può essere maggiore o minore di quanto ci si attenderebbe.
Per questo tipo d’invalidità la valutazione verte essenzialmente sull’incidenza funzionale delle patologie, cosa che a distanza è sicuramente impossibile.
Saluti
Buongiorno Dottore se non ho capito male dunque talvolta le manifestazioni soggettive possono essere valutate solo od anche dalle dichiarazioni del paziente affetto,non sono sempre correlate e proporzionali alla diagnostica per immagini poiché,come scrive,l’incidenza funzionale e’ soggettiva.
Spero di avere capito bene.
I miei migliori saluti. Grazie
Buonasera.
NO, l’incidenza funzionale non deve essere soggettiva, ma OGGETTIVA.
Intendo dire, usando come esempio la colonna vertebrale, che a volte la funzionalità è compromessa per lesioni anche piccole, ma assolutamente in aree critiche, come potrebbe essere un’ernia.
A volte invece un’artrosi importante al rachide, anche radiologicamente documentata, permette una funzione non dico completa, ma comunque discreta.
Quindi le dichiarazioni del paziente vengono “ascoltate” ma poi per valutare l’incidenza funzionale si fa affidamento alla documentazione specialistica in cui vengono certificati dei dati funzionali oppure si visita il paziente.
Saluti
Buonasera.
E’ stato assolutamente esaustivo ed esauriente.
Nuovamente grazie per la sua disponibilità’
Grazie.Saluti
Buongiorno Dottore Nicolosi, sono un dipendente di un Ente Locale (Comune), ho una invalidità civile dell’81%, senza assegno, riconosciuta con sentenza nel 2012, a seguito di ricorso presentato presso il tribunale – sezione civile, su domanda di aggravamento di invalidità presentata all’INPS nel 2008. Tale riconoscimento da parte del Tribunale decorre dalla data della richiesta di aggravamento dell’invalidità e cioè dal 2008. Allo stato attuale ho una età anagrafica di 59 anni e un servizio prestato presso il Comune di anno 37, oltre 1 anno di militare riscattato e 14 mesi di abbuono per invalidità riconosciuti a seguito di sentenza di cui sopra (periodo 2008 – 2015). Volevo chiederLe se è posso andare in pensione anticipata o in alternativa quando potrei andarci. La ringrazio anticipatamente della bontà e del tempo che mi dedicherà per la risposta al quesito.
Cordiali Saluti
Buonasera.
Io sono un medico con competenze anche medico-legali, ma quello che mi chiede lei richiede competenze di tipo burocratico-amministrativo.
Per una risposta esauriente dovrà fare questo tipo di calcoli presso un patronato.
Saluti
Buongiorno Dottore, sono un dipendente di un Ene Locale ancora in servizio,ho avuta riconosciuta la Causa di servizio 4° cat nel 2010, in questi giorni ho fatto domanda di aggravamento da interdipendenza e revisione dell’equo indennizzo, nell’ipotesi che mi riconoscono una categoria superiore o l’inidonietà al servizio o alla mansione avrò diritto alla pensione privilegiata visto che è stata abolita?, faccio presente che allo stato attuale ho 38 anni di contribuzione e 56 anni,con precisione 35+1militare+2con la4°cat= 38.
Cordiali Saluti.
Buonasera.
La causa di servizio e i benefici che ne conseguono sono stati aboliti ma ciò che era stato riconosciuto precedentemente al 6/12/2011 continua a produrre i suoi benefici. Inoltre per costoro è stata mantenuta la possibilità di ottenere, su domanda, eventuali aggravamenti.
Quindi indipendentemente dagli anni di contribuzione potrebbe ottenere la pensione privilegiata.
Saluti
Buongiorno. Sono un insegnante di educazione fisica in scuola pubblica di ruolo con 35 anni di contributi. Ho legge 104 art. 3 comma 3 da rivedere a giugno 2016 e invalidità civile 100% con totale e permanente inabilità al lavoro fino a giugno 2018. Sono affetto da neoplasia da carcinoma neuroendocrino che mi ha costretto a farmi asportare tutta la linea linfonodali della coscia sinistra con conseguente totale insensibilità tattile della coscia. La mia domanda è posso chiedere il pensionamento anticipato per inabilità alla mansione ( ricordo che faccio il prof di educazione fisica e la coscia è elemento imprescindibile per lo svolgimento del mio lavoro) e eventualmente quali sono le mansioni equivalenti che il preside potrebbe propormi? Tutto ciò posto che la commissione medica mi dia l ‘ inabilita’ per mansione
Buonasera.
A rigore, l’insensibilità di una porzione più o meno grande della cute della coscia non pregiudica in modo severo la motricità dello stesso arto.
Quindi credo che difficilmente la Commissione lo dichiarerebbe non idoneo alle mansioni.
Tuttavia le preciso che questa è una valutazione a distanza, per definizione non affidabile in quanto comunque una visita medica per valutare la sua condizione funzionale sarebbe indispensabile.
Se desidera una risposta affidabile dovrà rivolgersi a medico in “carne ed ossa” della sua zona specialista o esperto in medicina legale.
Saluti
Voglio precisare che sono in servizio in quanto invalido dopo incidente stradale no causa di servizio e giudicato non idoneo all\’impiego da militare ma si idoneo al reimpiego nel ruolo civile.
Specifico che la mia domanda e\’ mirata a sapere se in servizio posso chiedere quello che in questa pagina viene definito \” pensione per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi lavoro proficuo\” visto che vedo scritto anche che è compatibile con attività lavorativa, grazie mille e scusi il doppio post.
Buonasera.
L’attività lavorativa “compatibile” non èquella di dipendente statale in quanto si tratta di una prestazione per cui il lavoratore viene collocato a riposo
“Il lavoratore deve essere affetto da infermità, fisica o mentale, che non derivino da causa di servizio, che impediscano una collocazione lavorativa continuativa e remunerativa.”
Quindi lavori saltuari sono compatibili, così come è compatibile un’attività di consulenza e/o libero-professionale e/o l’iscrizione negli elenchi degli operai agricoli (in via teorica naturalmente).
Saluti
Buon giorno , io sono un dipendente ministero difesa, esercito, civile ex maresciallo, invalido 100% paraplegico in sedia a rotelle, volevo chiedere se anche io posso chiedere quello che per i lavoratori INPS e’ l’assegno ordinario di invalidità’ , visto che adesso INPDAP e’ diventato INPS . Di che modo eventualmente presentare la domanda?
graxie dottore,
gli atti quotidiani vengono anche impediti ogniqualvolta mi sottopongo ad infiltrazione intravitreali e controlli successivi dato che all’od ormai non vedo bene e mi bendano l’os. cià avviene 4-5 volte al mese e devo necessariamente essere accompagnato
grazie e la saluto ancora
Grazie dottore,
lei dice 25 anni sarebbero gli anni di abbuono, ma se riconoscono fino ai 65 anni allora dovrebbero essere 30 visto che ne ho 55 adesso?
Se cosi fosse cioè 30 anni di contribuzione, secondo lei potrei avere anche l’indennità di accompagnamento?
grazie saluti
Lei ha detto di avere 20 anni di lavoro, quindi 20 anni di contribuzione, e 55 anni di età.
Poichè il calcolo viene fatto abbuonando ciò che resta per arrivare a 60 anni di età, l’abbuono sarebbe di 5 anni: 20 + 5 = 25 totali.
L’indennità di accompagnamento non ha nulla a che vedere con la contribuzione.
Viene erogata indipendentemente dal reddito a coloro che sono “non in grado di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore” oppure “non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita” dove per “atti quotdiani si intendono le attività basilari, quindi mangiare, lavarsi, vestirsi, etc. Da ciò che mi dice sicuramemente e per fortuna lei non si trova in questa condizione.
Saluti
Buonasera.
In effetti ho fatto un errore e me ne scuso; a volte si pensa una cosa e se ne scrive un’altra. In ogni caso correggo anche la risposta precedente.
L’abbuono viene fatto fino alla concorrenza del 60° anno di età, non del 65°. Quindi il mio calcolo teneva conto di 5 anni di abbuono. in totale quindi sarebbero 25 anni.
Circa l’indennità di accompagnamento, non c’è nessun rapporto con la contribuzione.
Viene infatti erogata a chi è “non in grado di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore” oppure “non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”, dove per “atti quotidiani” si intendono le attività basilari; ad esempio, fare la spesa, cucinare, guidare o fare le pulizie di casa NON sono atti quotidiani della vita.
Saluti
Egregio Dott. Nicolosi,
Sono inv.civ. 80% (cardiopatia ischemica classe niha III, gastrectomia a 17 anni, epatopatia cronica hbv correlata, osteoporosi, traianto renale sotto terapia immunosoppressiva da 29 anni) queste le patologie che hanno portato una percentuale di invalidità appunto del 80%.
sono dipendente statale da 20 anni.
in seguito alla mia condizione, sono sopraggiunte altre complicanze: maculopatia degenerativa essudativa in entrambi gli occhi.
dal 2013, da quando si è scoperta , con visus normale di 10/10 in oo sono passato ad un visus od di 1/30 e os 6/10.
effettuo periodicamente, quasi ogni mese e controlli circa 4 volte al mese, infiltrazioni di lucentis (è un intervento operatorio a tutti gli effetti) in entrambi gli occhi ma alternativamente.
l’od non subisce alcun miglioramento e vedo sempre lo stesso ma in maniera sfocata, distorta, e non nitida.
os invece, il visus per un po migliora poi cala di nuovo.
è subentrata anche l’epatite c, il cortisone mi ha degenerato oltre alla osteoporosi diffusa anche il tratto cervicale.
ho subito una colecistectomia, è subentrata un’anemia sideropenica, stomite cronica e diverticoli.
non riesco più a lavorare (amministrativo) per le difficoltà visive.
secondo lei ci sono i presupposti per essere riconosciuto inabile ed avere i benefici pensionistici? conviene visto i soli 20 NNI DI SERVIZIO E 55 ANNI DI ETà?
MI PUà indicare quale strada intraprendere ?
grazie saluti
Buonasera.
Sembrerebbe che i requisiti per l’inabilità ci siano.
Da un punto di vista amministrativo, usando terminologia non proprio esatta, ma è per capirci, per l’inabilità viene abbuonato, da un punto di vista contributivo, ciò che manca per il 60° anno di età o per il 40° anno di contribuzione. Nel suo caso quindi la pensione verrebbe calcolata su 25 anni di contribuzione.
Dovrà quindi fare qualche conto circa la convenienza di questa scelta perché la pensione sicuramente sarebbe molto inferiore rispetto al livello retributivo attuale.
Ma può farsi fare qualche simulazione da un buon patronato e poi decidere.
Altre strade percorribili mi sembra che non ce ne siano.
Saluti
Non trovo più il mio post di ieri.
Dott. Nicolosi,
è pervenuto l’esito della visita della Commissione di verifica, visita richiesta dal Datore di lavoro (Scuola pubblica Stato-Ministero dell’Istruzione).
Alla Commissione di verifica era stata consegnata copia della medesima documentazione fornita in occasione della visita medica di aggravamento dell’invalidità civile e handicap (esito 65% e L.104/1992, art. 3 comma 1)e in più, ovviamente, gli esiti della suddetta richiesta di aggravamento.
La mia parente è stata riconosciuta idonea a mansioni di custodia e pulizia però sono controindicate mansioni, servizi e attività dell’inquadramento professionale che comportino vigilanza e cura dei minori e rapporti con utenza esterna e interna.
In breve si tratta di un’idoneità parziale.
Quello che mi chiedo è se questo può essere motivo per obbligarla al prepensionamento per inabilità alle mansioni (considerato che non le può svolgere tutte) oppure al trasferimento in altre funzioni/uffici dipendenti dal Ministero dell’Istruzione ovvero di altri ambiti sempre statali.
Peraltro avrebbe/ha diritto alla conservazione del posto di lavoro in quanto invalida civile. Non è stata assunta come invalida e al momento non è inserita nel novero degli invalidi dipendenti dell’amministrazione.
Ho dimenticavo di scrivere che il requisito contributivo lo ha già, avendo più di 20 di contributi INPDAP.
Ora è comparso.
Buongiorno.
Difficile che procedano al prepensionamento, visto che attualmente si tende addirittura a far ritardare i pensionamenti, ma questa è un’opinione personale. In ogni caso sicuramente non verrebbe licenziata.
In effetti la mia parente è spesso in malattia e questo causa problemi all’Istituto scolastico. Per questo il Preside ha richiesto l’accertamento dell’idoneità alle mansioni. Questa è la terza volta in 15 anni. Le altre due è stata giudicata idonea senza prescrizioni di tempo e mansioni. Da precisare che comunque non ma mai raggiunto e superato il comporto (al massimo e una sola volta nei tre anni ha fatto 9 mesi) e quindi mai chiesto l’aspettativa per malattia che spetta dopo 18 mesi di malattia negli ultimi tre anni.
Il sindacato sostiene che questo esito sarà utilizzato dall’Istituto per farsi assegnare una persona ad ore. Qui stanno già impiegando persone in mobilità/cassa integrazione con funzioni di supporto alle attività dei collaboratori scolastici, e questo anche laddove non ci siano problemi di idoneità. Credo sia una conseguenza della riduzione degli organici dei collaboratori scolastici in ruolo. In un plesso, a parità di classi e alunni, in tre/quattro anni hanno ridotto da 5 a 4 e poi a 3 collaboratori.
La ringrazio ….. come temevo non ci sono appigli di alcun genere.
Cordiali saluti
B. sera
nel 1993 ho avuto riconosciuta una cds dalla commissione per ernia discale, si autorizzato alla liquidazione dell’equo indennizzo riportato il tutto dal verbale dalla cmo di milano con ascritta alla tab b massima.
Il mio interrogativo, non avendo a suo tempo presentata domanda di equo indennizzo in modo tempestivo, non mi è stato appunto liquidato l’equo indennizzo e non ho presentato ricorso a suo tempo perche il mio ufficio personale mi ha detto di stare tranquillo che alla mia cessazione dal mondo lavorativo mi sarebbe stato pagato.
Avendo cercato in rete ed essendo in pensione da oltre 3 anni, non riesco a trovare riscontro nel merito di qualche legge (antica che mi possa permettere di rientrare su quel diritto mai sfruttato)
Cortesemente Le chiedo se Lei possa in qualche modo delucidarmi nel merito ed eventualmente segnalare un percorso alternativo al fine della riuscita.
Nel ringraziarLa Le porgo Immensi Saluti
Buonasera.
Che io sappia non ci sono molte possibilità
I termini per la presentazione della domamda di equo indennizzo, nel suo caso, sono perentoriamente 6 mesi dal ricevimento del verbale.
Mi pare che ne siano passati molto di più.
Quella dell’ufficio del personale mi sembra una informazione totalmente errata, peccato che, probabilmente, lo abbiano detto a voce e non lo hanno messo per iscritto; rivalersi su di loro sarebbe stato facile! Ma forse pensavano alla pensione privileggiata che però non viene concessa con tabella B.
Non mi pare che ci siano norme che la possano aiutare.
Ma potrei sbagliarmi.
Può chiedere ulteriori informazioni negli uffici di qualche sindacato (CGIL, UIL, CISL, etc) nella sezione funzione pubblica.
Sono un appuntato scelto dei carabinieri riformato nel 2004 per diabete (malattia non riconosciuta per causa di servizio) percepisco una pensione ordinaria diretta e la p.p.o per altre malattie causa di servizio, chiedo a codesto ente se io posso svolgere attivita’ lavorativa in quale forma ( a chiamata, vaucher o altro ) e se va ad influire sulla pensione grazie.
Buonasera.
Io non sono un “ente”, ma un medico con “qualche” competenza in ambito di medicina legale del ramo previdenziale acquisita, oltre che con lo studio, con parecchi anni di attività di consulenza per patronati.
Quello che lei mi chiede purtroppo va al di la delle mie conoscenze e sono sicuro che qualunque mia risposta non potrebbe essere affidabile.
Quindi la invito a rivolgersi, per questa sua specifica istanza, ad un patronato con esperienza nel ramo dipendenti pubblici; sicuramente saranno più affidabili e più precisi di quanto potrei essere io.
La saluto, spiacente di non poterla aiutare.
Dott. Salvatore Nicolosi