Invalidità e Sclerosi Multipla: aggiornamento criteri valutativi.

E’ di alcuni giorni fa la notizia che l’INPS, congiuntamente con l’Associazione Sclerosi Multipla (AISM) e la sua Fondazione FISM e con il patrocinio della SIN (Società Italiana di Neurologia) e della SNO (Società dei Neurologi, Neurochirurghi, Neuroradiologi Ospedalieri) ha emesso un nuovo documento per la valutazione medico legale in ambito di invalidità civile, legge 104/92 e disabilità (legge 68/99) delle persone affette da Sclerosi Multipla intitolato “Comunicazione tecnico scientifica per l’accertamento degli stati invalidanti correlati alla sclerosi multipla

E’ un documento piuttosto corposo, 40 pagine compresi copertine, indice, e alcune pagine bianche.

Nella “Premessa” si da ragione degli obiettivi del documento: ” … La presente Comunicazione tecnico scientifica…  si prefigge l’obiettivo di mettere a disposizione dei medici e operatori presenti nelle Commissioni Medico Legali uno strumento operativo che, pur nella snellezza e facilità di consultazione, consenta una appropriata conoscenza delle problematiche rilevanti in materia di accertamento medico legale della sclerosi multipla (SM) in modo da favorire l’omogeneizzazione e adeguatezza dei criteri valutativi. ...”

L’indice degli argomenti ci da già alcune indicazioni:

1. LA SCLEROSI MULTIPLA
1.1 Definizione e generalità
1.2 Diagnosi e tipi di decorso
1.3 Ricadute
1.4 Fattori prognostici
1.5 Sintomi
1.6 Trattamenti farmacologici
1.7 Riabilitazione
2. LA VALUTAZIONE DEGLI STATI INVALIDANTI NELLA SCLEROSI MULTIPLA 
2.1 Indicazioni per la corretta applicazione delle linee guida INPS
2.1.1 La scala EDSS 
2.1.2 Come integrare la valutazione
2.2 L’esonero dalle visite di revisione
2.3 Schema riassuntivo: punti di attenzione

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Sembra inutile affermarlo, ma una corretta valutazione non può prescindere dalla conoscenza della malattia, dei suoi sintomi e dei suoi trattamenti, e a questo vengono dedicate ben 22 pagine.

Poi si passa alla metodologia valutativa vera e propria, partendo dalla definizione dell’EDSS, senza dimenticare che questo indice non è in grado di definire totalmente il deficit funzionale correlato alla patologia: 

“… Occorre tener presente che la scala EDSS tende ad enfatizzare le ripercussioni sulla deambulazione e a sottovalutare i disturbi cognitivi, la fatica primaria sia mentale che fisica, il dolore neuropatico e la funzionalità degli arti superiori.

Di ciò è opportuno tener conto in presenza di documentati e rilevanti disturbi funzionali in questi ambiti, calibrando opportunamente la valutazione nei limiti dell’intervallo tra il minimo e il massimo del range previsto.

In particolare, nel caso in cui la persona valutata abbia un valore EDSS inferiore a 6 – e in ogni caso dalla sola applicazione della scala EDSS scaturisca l’attribuzione di una percentuale di invalidità inferiore al 100% – dovranno essere valutati con particolare attenzione sulla base di specifica documentazione specialistica, i disturbi funzionali riguardanti la funzionalità degli arti superiori, la fatica e i disturbi cognitivi, il dolore neuropatico, anche ai fini del riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.

La scala EDSS infatti, come detto, è molto utile e largamente utilizzata nella pratica clinica per monitorare l’andamento della malattia (variazioni di punteggio alla scala EDSS), ma sottovaluta alcuni disturbi, talvolta molto invalidanti, quali la fatica primaria, sia mentale che fisica. …”.

Sono numerosi infatti i soggetti la cui valutazione, effettuata solo tenendo conto di questo indice, è assolutamente inadeguata e chiaramente restrittiva della reale incidenza funzionale della patologia; questo viene riconosciuto, ribadito più volte e viene sottolineato come proprio questi specifici sintomi invalidanti possono avere  un grande peso valutativo, anche per il riconoscimento dello stato di handicap secondo la legge 104/92.

Segnalo ancora l’accenno che viene fatto a sintomi di difficile apprezzamento oggettivo medico-legale, quale il dolore neuropatico o i disturbi cognitivi, i disturbi della sfera sessuale, la depressione, tutti riconosciuti ad elevato impatto, sia sulle ordinarie occupazioni che sull’attività lavorativa

Direi che un notevole passo in avanti nel riconoscimento della condizione invalidante dei soggetti con Sclerosi Multipla.

La Comunicazione tecnico scientifica per l’accertamento degli stati invalidanti correlati alla sclerosi multipla (fonte: https://www.aism.it/index.aspx?codpage=diritti_aism_inps_accertamenti_sclerosi_multipla)

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Dott. Salvatore Nicolosi

Consulente Servizi Medicina Legale INCA-CGIL di Siracusa


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