SOTTOSEZIONE INAIL
Pagina di accesso a documenti e risorse riguardanti la tutela degli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, quindi in ambito INAIL o ex IPSEMA.
INAIL – generalità
INAIL – Nuova tabella delle malattie professionali
INAIL – Malattie per le quali è obbligatoria la denuncia
INAIL – Tabella percentuali Danno Biologico
INAIL – Tabella Indennizzo Danno Biologico (DM 38/2000)
INAIL – Tabella dei coefficienti
INAIL – le prestazioni assicurative
- prestazioni sanitarie
- indennità temporanea
- rendita per inabilità permanente
- indennizzo in capitale del danno biologico
- rendita per i danni superiori al 15%
- assegno per assistenza personale continuativa
- rendita ai superstiti
- assegno funerario
- beneficio una tantum ai superstiti di infortuni mortali
- assegno di incollocabilità
- rendita di passagio
- prestazioni integrative:
- assegno speciale continuativo mensile
- integrazione alla rendita
INAIL – infortunio domestico
INAIL – infortunio dello studente
INAIL – infortunio sul lavoro: causa violenta
Indennizzo per i malati affetti da mesotelioma di origine non professionale
Il Mobbing come malattia professionale
Malattie professionali della spalla
INAIL – valutazione preesistenze
INAIL – Calcolo danno biologio/inabilità per ipoacusia
INAIL – Malattia professionale e il ricorso
INAIL – regolamento concessione protesi e abbattimento barriere architettoniche
INAIL: progetti personalizzati per il reinserimento lavorativo
INAIL – legislazione
INAIL: sentenze e giurisprudenza
INAIL – circolari e documenti
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Buonasera.
L’opposizone al negato riconoscimento di malattia professionale deve essere effettuato secondo le indicazioni dell’art. 104 del DPR 30/06/1965 n. 1124, “Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali”.
Quindi:
1) per la presentazione dell’opposizione è indispensabile produrre anche una certificazione, non importa se breve o in forma lunga (io in genere la preferisco breve, 1 pagina o 2 al massimo) in cui viene indicata l’infermità, il nesso di causalità e la percentuale richiesta; ma la tipologia della certificazione dipende anche dalle preferenze del medico-legale che la assiste, in rapporto alla migliore assistenza possibile;
2) se l’opposizione viene accolta, nel senso che i medici INAIL accettano di riaprire il caso, allora viene effettuata una visita collegiale a cui deve presenziare obbligatoriamente il medico che ha stilato il certificato di presentazione (quindi un medico-legale è indispensabile)
3) in quell’occasione verrà rivista la documentazione, compresa quella del servizio ispettivo INAIL, e lei verrà riascoltato, con l’assistenza del suo medico che agirà in contradittorio con il dirigente medico INAIL che ha in carico il caso;
4) quindi le sue mosse dovranno obbligatoriamente essere concordate con il medico-legale che la assiste il quale, proprio per assisterla adeguatamente, deve avere in mano il quadro chiaro della situazione; dovrà essere lui a decidere come procedere per ottenere il risultato migliore.
Saluti e a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott. Salvatore Nicolosi
egregio dottore a ottobre 2012 ho presentato una denuncia di MP per “costrizione lavorativa” abbondantemente documentata sia com documentazione amministrativa che medica (oltre 500/600 documenti.
Sono stato sottoposto a visita specialistica da parte di due psichiatri INAIL che hanno riconosciuto l’esistenza della malattia rimandando l’accertamento del nesso di causalità al servizio Ispettivo.
Il servizio ispettivo ascolta SOLO il datore di lavoro (il Mobber, sic!) e non conduce altri accertamenti nei confronti di soggetti facilmente individuabili negli atti e nei documenti, e respinse la MP con la motivazione che non ha riscontrato il nesso di vausalità.
Devo proporre opposizione, potrebbe facilitarmi il compito dandomi un suo consiglio ed, eventualmente, un bozzone di una opposizione?
Poi, è necessario che alleghi la perizia medico legale di cui sono in possesso che indica la percentuale di invalidità riconosciutami dal mio medico legale o questa me la devo riservare per l’eventuale causa dinanzi al Tribunale?
In una parola, devo allegare una certificazione medico-legale ridotta per non scoprire le carte o è invece necessario che sia tutto chiaro sin dall’opposizione amministrativa?
Grazie.
Chiarissimo, grazie mille… Per il suo tempo. Oggi stesso andrò da un patronato e le faró sapere. Ancora grazie….
Se il dito è immobilizzato con tutore, su prescrizione specialistica, sicuramente non è ancora abile al lavoro.
Che poi l’INAIL, nella persona dei suoi dirigenti medici, a volte sia eccessivamente restrittivo, non c’è dubbio.
Si, può riaprire la pratica con il certificato del medico di famiglia allegando eventualmente la prescrizione ospedaliera della necessità di usare ancora tutore. Contestualmente è effettivamente consigliabile rivolgersi ad un patronato per preparare eventuali ulteriori passi, soprattutto in caso di mancato riconoscimento dell’ulteriore periodo di inabilità; oltretutto i patronati e i loro medici-legali spesso sono a conoscenza di dinamiche locali che permettono di comporre favorevolmente certe situazioni non corrette.
Indennità indica una somma di denaro; io, per semplicità, non ho usato il termine corretto di indennizzo per danno biologico.
La legge attuale prescrive che con una percentuale di invalidità, o meglio di danno biologico, compresa tra 1% e 5% non venga erogata alcuna somma. Tra il 6% e il 15% viene erogata una somma “una tantuma” che dipende da percentuale, età e sesso: approssimativamente tra 500 € e 850€ per ogni punto percentuale. Dal 16% in poi viene erogata una rendita mensile che dipende da percentuale e stipendio base o stipendio della categoria di appartenenza.
Quindi purtroppo se non si supera il 5% non si ha diritto ad alcun risarcimento/indennizzo.
Saluti.
La ringrazio tanto per la sua risposta, il mio dubbio e’ che logicamente, io adesso con il dito immobilizzato dal tutore ( come detto dall ospedale ) non riesco a lavorare faccio un lavoro molto pesante devo tenere in mano una smerigliatrice e sollevare di continuo dei pezzi di marmo anche molto pesanti, quindi l’inail come non può tenere conto di queste cose.
Le chiedo infine un ultima cosa e’ sicuro che posso riaprire la pratica infortuni con il certificato del mio medico di famiglia? Io martedì devo andare in ospedale per fare la lastra e la visita medica posso chiedere a loro o mi consiglia di andare direttamente da un patronato…??
Indennità …significa invalidità in percentuale? INAIL quindi non è dovuta a risarcirmi per il danno biologico.
Grazie mille
Buonasera.
1) se ha tolto la stecca il 24 luglio, effettivamente il “rientro al lavoro”, nel senso che è cessata l’inabilità temporanea assoluta, è prematuro; potrà comunque fare fare un certificato di prolungamento dal medico curante; se poi l’ulteriore periodo di temporanea non dovesse essere riconosciuto, potrà proporre ricorso con l’assistenza di un patronato che metterà a disposizione il proprio medico-legale che dovrà stilare il certificato di ricorso e partecipare alla visita collegiale.
2) il concetto di guarigione è diverso dall’usuale; in questo caso si intende una condizione stabilizzata che non può migliorare a seguito di ulteriori cure o riposo;
3) alla fine comunque daranno una percentuale di invalidità, ma non si aspetti niente di sostanzialmente adeguato; pensi che l’anchilosi completa dell’indice, cioè il blocco delle 3 articolazioni del dito, in arto dominante (destro se destrimane, sinistro se mancino), è valutabile l’8%, senza alcun rapporto con l’attività lavorativa. Quindi il blocco di 1 delle tre articolazioni è valutabile: 8 diviso 3= 3% circa. Poichè fino al 5% l’INAIL non da nulla è possibile che non le venga erogata alcuna indennità.
Saluti.
Dott. Salvatore Nicolosi
Salve sono un lavoratore da circa 13 anni, circa 1 mese fa ho dato le mie dimissioni dall azienda e nel mio penultimo giorno di preavviso ho avuto un infortunio sul lavoro schiacciamento e frattura del dito indice 1falange in tre parti,+ 6 punti, sotto una lastra di marmo, inizialmente in ospedale mi hanno dato 30 gg di prognosi,in questi giorni purtroppo il dito non e’ tornato al massimo della forma addirittura in ospedale mi hanno detto che non potrò più muovere l’ ultima falange del dito, in piu io non riesco a muoverlo completamente. ieri sono stato chiamato alla visita medico legale del Inail, che non mi ha neanche visitato o guardato il dito, ( ha letto soltanto le varie carte.) e mi ha detto che secondo lui ero idoneo per tornare a lavoro, io mi chiedo ma come è possibile una cosa del genere, io faccio il marmista, significa, che devo sollevare dalla mattina alla sera pezzi di marmo (avvolte anche molto pesanti) e devo tenere spesso una smerigliatrice in mano, vorrei capire come posso farlo se non riesco a muovere per niente il dito. Considerate che mi è stata tolta la stecca il giorno 24 luglio, applicato un tutore fino al 30 luglio , e poi devo riandare in ospedale e a fare la lastra e visita di controllo.
Io capisco che in Italia molta gente fa finta di stare male, e quindi sono molto più rigidi, ma io in 13 anni di lavoro ho fatto con precisione 2 gg di malattia e non mi sono mai assentato neanche per una febbre, o altro.
Ma stavolta ė diverso realmente non posso muovere il dito e non riesco a lavorare.
Volevo chiedervi come mi devo comportare ? E se anche loro mi dovrebbero riconoscere dei punti di invalidità visto che rischio anche di non poter rimuovere l’ ultima falange del dito.
Grazie mille per la vostra risposta.
Saluti emiliano
Inviato da iPad
Ho letto ora la Sua risposta,e’ stato chiarissimo e grazie mille per la dettagliata spiegazione.
Buonasera.
Non è semplice.
Nella tabella, per alcune patologie, sono indicate varie classi di gravità, con percentuale via via crescente secondo la gravità.
Per altre patologie, nonostante possano essere di diversa gravità, è indicata una percentuale fissa e l’epatite cronica attiva è fra queste.
Indubbiamente però la gravità non è uguale nei vari soggetti, potendosi avere pazienti con elevati livelli di attività, quindi transaminasi elevate, viremia elevata, ecc., e pazienti con forme lievi, quasi silenti.
Quindi è invalso l’uso di operare una sorta di gradualità nella valutazione di questo tipo di patologie, tanto che è possibile, in forme più gravi, ottenere percentuali maggiori del 51%.
Il 51% rappresenta una valutazione per forme di tipo moderato, potremmo dire di media gravità.
La Commissione, tenendo conto della documentazione prodotta quindi valuta in maniera solo “apparentemente” slegata dalla percentuale indicata in tabella, eventualmente nei casi lievi indicando percentuali inferiori.
Nel suo caso specifico, per dare una risposta più precisa, si dovrebbe valutare la documentazione prodotta in sede di visita presso la Commissione, quindi indici di citolisi (le transaminasi), eventuale esame ecografico, la viremia, biopsia epatica se effettuata, certificazioni specialistiche, ricoveri, etc.
Questo può essere fatto solo da un medico in carne ed ossa, esperto in medicina legale, che valuti la documentazione.
Saluti.
Nikol
P.S. questa però non è la sezione giusta; l’INAIL si occupa di infortuni e malattie professionali però … spero di essere stato utile :-).
Ho bisogno di capire perche’ dopo una visita d’invalidita’ fatta ad agosto dell’anno scorso (2011) e con successivo esito della commissione,con un’epatite B cronica attiva mi hanno dato il 35% d’invalidita'(A4)
Ma nelle tabelle l’epatite cronica attiva non da’ diritto ad un 51%?
Grazie per una Vostra risposta