Con un documento a firma del Dott. Massimo Piccioni, Presidente della Commissione Medica Superiore dell’INPS, sono state emesse importanti linee guida sulla valutazione dell’Handicap nei minori con malattia oncologica.

L’insorgenza di una malattia tumorale in un minore, oltre che un evento psicologicamente devastante per il minore e tutta la famiglia, comporta tutta una serie di stringenti impegni per la cura della patologia stessa, impegni che potrebbero essere anche incompatibili con le ordinarie attività, sia lavorative che non, dei genitori.

Nel documento si legge: ” ... Il comma 3 dello stesso articolo (nota: art. 3 della legge 104/92) prevede inoltre che “qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità”.

E’ evidente come, in forza di tale definizione, la valutazione dell’handicap derivi dall’apprezzamento, nella loro interazione, tanto di condizioni oggettive di esclusivo accertamento medico (le minorazioni e le difficoltà che ne conseguono), quanto di fattori soggettivi e sociali la cui ponderazione esula perlopiù dalle competenze del medico legale e che possono variamente contribuire, caso per caso, a determinare la stessa presenza e l’entità dello svantaggio. ...”

Quindi la valutazione DEVE essere affettuata non soltanto tenendo conto della patologia in sè, ma anche dell’impatto che ha sulla condizione familiare, sia lavorativa che sull’accudimento di cui necessità il minore

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Dopo una premessa, nel documento vi è una elencazione della principali malattie neoplastiche infantili, con le relative terapie necessarie:

  • Leucemie acute
  • linfomi
  • tumori del sistema nervoso centrale
  • neuropbastomi
  • tumore di Wilms

E’ proprio dalla disamina dei trattamenti necessari che parte tutto il successivo iter logico del documento che permette poi di arrivare alla logica conseguenza espressa nella parte finale.

La logica è che la presenza di un minore con patologia neoplastica rappresenta un elemente devastante per l’assetto della famiglia, spesso anche a causa della necessità che uno dei genitori segua il figlio in uno dei poli di alta specializzazione, spesso anche molto lontani dalla residenza abituale e quindi le famiglie stesse sicuramente necessitano di un robusto supporto, tenendo conto quindi della necessità di usufruire di opportuni periodi di congedo dal lavoro.

Nel documento infatti si conclude:

” … Per tutto quanto premesso, la Commissione Medica Superiore INPS ritiene che per i minori affetti da patologia neoplastica si debba riconoscere, in ogni caso, la sussistenza della condizione di handicap con connotazione di gravità, almeno per il periodo in cui i minori stessi necessitano di trattamento terapeutico e/o di controlli clinici ravvicinati. La previsione di revisione, programmata caso per caso, a scadenza opportuna, da stabilirsi in base alle più aggiornate conoscenze cliniche, costituirà garanzia di tempestiva revoca del riconoscimento allorché, come auspicabile, la patologia sia giunta a guarigione.

Il riconoscimento del comma 3, art. della legge 104/92 del minore con malattia neoplastica, almeno finchè sono necessarie terapie, “dovrebbe” quindi essere automaticamente garantito.

Le linee di indirizzo per  “La valutazione dell’handicap nel minore con patologia neoplastica” pubblicato dell’INPS in  formato PDF possono essere scaricate al link dell’immagine sottostante:

https://medisoc.it/wp-content/uploads/INPS-La_valutazione_handicap_nel_minore_con_patologia_neoplastica.pdf

Se qualcuno volesse scaricarlo direttamente dal sito dell’INPS può recarsi in QUESTA pagina.


Dott. Salvatore Nicolosi
Medico di Medicina Generale convenzionato con il SSN
Già consulente Servizi Medicina Legale INCA-CGIL di Siracusa

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