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Se avete un quesito riguardante i temi del sito fate pure, ma non prometto di rispondere; perlomeno non è certo che io risponda immediatamente, sia perchè potrei non visionare la posta per un pò, sia perchè effettivamente potrei non conoscere la risposta … capita ;-(
In questo caso però prometto che mi informerò da chi è eventualmente più informato di me e cercherò di dare una risposta corretta.
Non darò risposte personali, ma solo pubblicamente in questa pagina.
Dott. Salvatore Nicolosi
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Buonasera
E’ un questito la cui risposta è estremamente complessa per cui, in assenza di visione della documentazione completa, la risposta potrebbe essere parzialmente o totalmente scorretta.
Comunque cerchiamo di fare chiarezza almeno su un punto.
Il problema della sindrome vertiginosa può essere sicuramente conglobata in un’unica entità funzionale.
Mi spiego con un esempio.
Supponiamo che a causa di un trauma un lavoratore subisca una riduzione dei movimenti della spalla, diciamo di 1/3 con danno biologico riconosciuto e concordato del 10% (9 per la funzione ed 1 per il dannpo anatomico alla cuffia dei rotatori)
Supponiamo ancora che lo stesso lavoratore subisca un ulteriore trauma per cui il movimento della spalla si riduce ulteriormente, fino alla metà con danno biologico riconoscibile del 14% (13 per il movimento ed 1 per la lesione della cuffia dei rotatori)
In questo caso, alla fine, il danno riconoscibile per ENTRAMBI gli infortuni è il 14% e non 14+10, indipendentemente dalla motivazione.
Infatti il secondo assorbe il primo e quindi la valutazione è globale.
Nel suo caso, che si tratti di vertigini posizionali o di “vertigine parossistica benigna” o di “sindrome labirintica”, si tratta senpre di una sindrome vertiginosa la cui valutazione funzionale è unica, indipendendentemente dalla sua natura.
E’ vero però che tra la menomazione 314 e fino alla 317 la valutazione può cambiare; si va dal 4% al massimo riconoscibile per la “Vertigine parossistica posizionale benigna” fino al 18% per la “Sindrome vestibolare centrale disarmonica”.
Quindi, non è corretto sommare 2 diversi codici per la sindrome vertiginosa, che sicuramente è una sola.
Potrebbe essere utile, ma per questo occorre capire qual’è la corretta diagnosi, insistere perchè la menomazione venga fatta rientrare all’interno delle menomazioni 316 (Sindrome labirintica deficitaria unilaterale mal compensata – max 10%) o 317 (Sindrome vestibolare centrale disarmonica – max 18%).
Però, mi permetto di pensare che il problema non può essere solo una sindrome vertiginosa, ma la valutazione di tutto il resto..
saluti
Sottopongo alla vostra cortese disamina la seguente vicenda e relativo quesito.
Con sentenza di primo grado per un infortunio in itinere del 12.10.2009 mi sono stati riconosciuti 20 punti, con la relativa rendita.
Nel giudizio di primo grado il CTU, tra le altre, ha riconosciuto la menomazione di cui al codice 315 della tabella INAIL ( “sindrome labirintica ……”), con attribuzione di n. 3 punti su i 5 attribuibili. Nel giudizio di appello, in cui lo scrivente è stato l’unico appellante, il CTU o per errore o volutamente, nella bozza di perizia ha eliminato detta menomazione e relativo punteggio e accertato e riconosciuto la menomazione di cui al codice 314 della tabella INAIL (“vertigine parossistica posizionale benigna”), con attribuzione di n. 3 punti, su i 4 attribuibili, confermando comunque nel complesso i 20 punti di danno biologico.
Il CTP dello scrivente ha contestato l’operato del CTU, sostenendo che la menomazione ex codice 315 non poteva essere disconosciuta dal CTU a motivo che lo scrivente era l’unico appellante e che si era in presenza di una menomazione diversa, come da rubrica, denominazione, punteggio massimo attribuibile, da quella di cui al codice 314, che doveva essere aggiunta all’altra e non sostituirla.
IL CTU in sede di stesura definitiva della perizia non ha risposto alle osservazioni e ai rilievi del CTP.
La Corte di Appello, in assenza di controdeduzioni del CTU, ha avvallato l’operato di quest’ultimo, affermando nella sentenza con cui ha recepito in toto l’operato del CTU che “”” è notorio che l’espressione “labirintosi postraumatica “ (diversa da quella infiammatoria) sia del tutto equivalente a quella di “vertigine parossistica posizionale benigna” o “ cupololitiasi o vertigine di posizione”, sicché detto accertamento risulta compreso in quello svolto dal CTU ed evidentemente non può procedersi ad una duplicazione di valutazione”””.
La Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio, la sentenza della Corte di appello per un motivo diverso, non pronunciandosi sul motivo di cui trattasi ritenendolo assorbito, ma che è stato riproposto in sede di ricorso in riassunzione alla Corte di Appello in diversa composizione.
In relazione a quanto precede, gradirei avere un parere autorevole ed argomentato da parte sua sulla questione in quanto medico, da cui trarre spunti per incrementare di almeno un punto il punteggio globale, stante la differenza tra 20 e 21 punti di danno biologico. Ringrazio.
dott. Domenico De Benedictis