valproato e rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini nati da uomini trattati nei 3 mesi precedenti il “concepimento”

Facendo seguito al comunicato del 17 agosto 2023 del Comitato per la Valutazione dei Rischi in Farmacovigilanza (PRAC) dell’Agenzia Europea dei Medicinali che aveva annunciato una revisione dei dati riguardanti il potenziale rischio di disturbi del neurosviluppo in figli di uomini che avevano assunto valproato, il 19 febbraio 2024 è stata pubblicata una “NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON LE AUTORITA’ REGOLATORIE EUROPEE E L’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)”.

Il titolo di questa comunicazione è il seguente:

“Specialità medicinali contenenti valproato: nuove misure riguardanti il potenziale rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini nati da uomini trattati con valproato nei 3 mesi precedenti il concepimento”

Formula di struttura del valproato di Sodio

Formula di struttura del valproato di Sodio – fonte: PubChem

Le indicazioni da scheda tecnica delle specialità contenenti valproato di sodio, nelle formulazioni appropriate, sono le seguenti:

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Nel trattamento dell’epilessia generalizzata, in particolare in attacchi di tipo:

– assenza,
– mioclonico,
– tonico-clonico,
– atonico,
– misto,

e nell’epilessia parziale:

– semplice o complessa,
– secondariamente generalizzata.

Nel trattamento degli episodi di mania correlati al disturbo bipolare quando il litio è controindicato o non tollerato. La continuazione della terapia dopo l’episodio di mania può essere presa in considerazione nei pazienti che hanno risposto al valproato per la mania acuta.”

Nella comunicazione viene premesso che i dati a disposizione che hanno motivato questa comunicazione provengono da uno studio osservazionale retrospettivo condotto in tre paesi del Nord Europa e  suggeriscono un aumento del rischio di disturbi del neurosviluppo (NDD, neuro developmental disorders) nei bambini di età compresa tra da 0 a 11 anni, se nati da uomini trattati con valproato in monoterapia nei 3 mesi precedenti il concepimento rispetto a quelli nati da uomini trattati con lamotrigina o levetiracetam in monoterapia.

Come già nella comunicazione precedente viene però ribadito che, a causa di alcuni limiti dello studio, il rischio risulta essere possibile, ma non confermato.

Ciò nonostante, nel rispetto della norma che comunque impone la massima prudenza, vengono indicate una serie di misure, in forma di “raccomandazione”:

  • Si raccomanda che nei pazienti di sesso maschile il trattamento con valproato venga avviato e supervisionato da uno specialista esperto nel trattamento dell’epilessia o del disturbo bipolare.
  • I prescrittori devono informare i pazienti di sesso maschile del rischio potenziale e discutere con loro la necessità di prendere in considerazione una contraccezione efficace, anche per la partner femminile, nel periodo d’uso di valproato e per i 3 mesi successivi all’interruzione del trattamento;
  • Il trattamento con valproato nei pazienti di sesso maschile deve essere regolarmente rivalutato dai prescrittori per verificare se il valproato si conferma essere il medicinale più adatto per il paziente.
  • Nel caso di pazienti di sesso maschile che intendono concepire un bambino, si devono considerare e discutere con il paziente le opzioni terapeutiche alternative più adeguate. Per ciascun paziente vanno considerate le circostanze personali. Si raccomanda, se appropriato, di chiedere il parere di uno specialista esperto nella gestione dell’epilessia e del disturbo bipolare.
  • Ai pazienti di sesso maschile deve essere comunicato di non donare lo sperma durante il trattamento e per almeno 3 mesi dopo l’interruzione del trattamento.
  • Ai pazienti di sesso maschile andrà fornita una guida per il paziente.

A seguire rispetto alle raccomandazioni, vengono fornite le informazioni “di contesto” che hanno reso necessaria la raccomandazione prudenziale rispetto al rischio ipotizzato.

E’ la sezione in cui vengono meglio descritti lo studio retrospettivo, i suoi limiti e il risultato ottenuto che permette di ipotizzare il rischio descritto.

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Lo studio, ripeto, pur con alcuni limiti metodologici, ha dimostato un rischio significativo di aumento di disturbi del neurosviluppo, anche se di misura inferiore rispetto al già noto rischo di esposizione al valproato in utero se, naturalmente assunto da una donna in gravidanza.

La logica di questa comunicazione importante è quella della “massima prudenza” e quindi è indispensabile tenerne conto nella pratica clinica quotidiana, per ragioni etiche e, non meno importante, per motivazioni medico-legali.

Dott. Salvatore Nicolosi
Medico di Medicina Generale convenzionato con il SSN


LINK per scaricare la nota informativa importante sulle nuove misure riguardanti il potenziale rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini nati da uomini trattati con valproato nei 3 mesi precedenti il concepimento”

LINK alla pagine AIFA: Nota Informativa Importante su medicinali contenenti valproato

LINK alla pagna EMA (in inglese): valproate – direct healthcare professional communication (DHPC)


 

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