DENOSUMAB ==> PROLIA_XGEVA
Pagina pubblicata il 16/04/2012 – ultimo aggiornamento: 08/09/2024
nome commerciale e formulazioni:
PROLIA 60 mg soluzione iniettabile in siringa preriempita
XGEVA 120 mg soluzione iniettabile
Denosumab è un anticorpo monoclonale umano di tipo IgG2 prodotto in una linea cellulare di mammifero (cellule ovariche da criceto cinese) mediante tecnologia del DNA ricombinante.
SCHEDA TECNICA PROLIA (RCP) fonte: EMA 08/09/2024
riassunto della relazione pubblica europea di valutazione per Prolia ad uso del pubblico
INDICAZIONI PROLIA:
Trattamento dell’osteoporosi in donne in post-menopausa e in uomini ad aumentato rischio di fratture. Nelle donne in post-menopausa, Prolia riduce significativamente il rischio di fratture vertebrali, non vertebrali e di femore.
Trattamento della perdita ossea associata a terapia ormonale ablativa in uomini con cancro alla prostata ad aumentato rischio di fratture (vedere paragrafo 5.1 dell’RCP). Negli uomini con cancro alla prostata in trattamento con terapia ormonale ablativa, Prolia riduce significativamente il rischio di fratture vertebrali.
Trattamento della perdita ossea associata a terapia sistemica con glucocorticoidi a lungo termine in pazienti adulti ad aumentato rischio di frattura (vedere paragrafo 5.1 dell’RCP).
CONTROINDICAZIONI PROLIA
Ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4 dell’RCP).
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 dell’RCP.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
I dati relativi all’uso di denosumab in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3 dell’RCP).
L’uso di Prolia non è raccomandato nelle donne in gravidanza e in donne in età fertile che non usino misure contraccettive. Le donne devono essere avvisate di evitare di iniziare una gravidanza durante il trattamento con Prolia e per almeno 5 mesi dopo il trattamento. È probabile che eventuali effetti di Prolia siano maggiori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, dal momento che gli anticorpi monoclonali vengono trasportati attraverso la placenta in modo lineare con l’avanzare della gravidanza, con la quantità maggiore trasferita durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
Non è noto se denosumab è escreto nel latte materno umano. Studi condotti in topi geneticamente modificati nei quali il gene che codifica per il RANKL è stato rimosso (topi knockout) suggeriscono che l’assenza del RANKL (il bersaglio di denosumab – vedere paragrafo 5.1 dell’RCP) durante la gravidanza potrebbe interferire con la maturazione della ghiandola mammaria, causando alterazioni dell’allattamento dopo il parto (vedere paragrafo 5.3 dell’RCP). Si deve decidere se astenersi dall’allattamento o dalla terapia con Prolia, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il neonato/lattante e il beneficio della terapia con Prolia per la donna.
Fertilità
Non sono disponibili dati sugli effetti di denosumab sulla fertilità umana. Gli studi condotti sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3 dell’RCP).
meccanismo d’azione
Denosumab è un anticorpo monoclonale umano (IgG2) diretto contro il RANKL, al quale si lega con elevata affinità e specificità, prevenendo l’attivazione del suo recettore RANK, presente sulla superficie degli osteoclasti e dei loro precursori. Il blocco dell’interazione tra RANKL e RANK inibisce la formazione, la funzionalità e la sopravvivenza degli osteoclasti, riducendo in tal modo il riassorbimento osseo, sia a livello corticale che trabecolare. (fonte: RCP)
Nota informativa importante” su Prolia del 04/09/2014: ==> DA QUI
Importanti raccomandazioni per minimizzare il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella (ONJ) e di ipocalcemia durante il trattamento con Prolia.
NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE DELL’AIFA SU PROLIA DEL 20/02/2013:
SUNTO: “Sono stati riportati rari casi di fratture femorali atipiche in pazienti con osteoporosi post-menopausale in trattamento con Prolia (denosumab).“
Per il documento integrale in formato PDF da QUI
COSTO PROLIA:
- PROLIA 60 mg soluzione iniettabile – uso sottocutaneo – siringa preriempita (vetro) – 1 siringa preriempita con protezione dell’ago (con blister): € 329,25
- Prezzo ex factory (IVA esclusa): € 210,00
regime di fornitura Prolia: Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti internista, reumatologo, geriatra, endocrinologo, ginecologo,ortopedico, nefrologo, oncologo e specialista in medicina fisica e riabilitativa.
Piano terapeutico
Classe di rimborsabilità: A
SCHEDA TECNICA XGEVA (RCP) (fonte: EMA 09/09/2024)
Sintesi di Xgeva e perché è autorizzato nell’Unione europea (UE)
INDICAZIONI XGEVA:
Prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico (fratture patologiche, radioterapia all’osso, compressione del midollo spinale o interventi chirurgici all’osso) negli adulti con neoplasie maligne in fase avanzata che coinvolgono l’osso (vedere paragrafo 5.1 dell’RCP).
Trattamento di adulti e adolescenti con apparato scheletrico maturo con tumore a cellule giganti dell’osso non resecabile o per i quali la resezione chirurgica potrebbe provocare severa morbilità.
CONTROINDICAZIONI XGEVA
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 dell’RCP
Ipocalcemia severa, non trattata (vedere paragrafo 4.4 dell’RCP)
Lesioni non guarite da chirurgia dentale o orale.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
I dati relativi all’uso di denosumab in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3 dell’RCP).
L’uso di XGEVA non è raccomandato nelle donne in gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive. Le donne devono essere avvisate di evitare di iniziare una gravidanza durante il trattamento con XGEVA e per almeno 5 mesi dopo il trattamento. È probabile che eventuali effetti di XGEVA siano maggiori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, dal momento che gli anticorpi monoclonali vengono trasportati attraverso la placenta in modo lineare con l’avanzare della gravidanza, con una maggiore quantità che viene trasferita durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
Non è noto se denosumab sia escreto nel latte materno umano. Il rischio per neonati/lattanti non può essere escluso. Studi condotti su topi knockout suggeriscono che l’assenza del RANKL durante la gravidanza può interferire con la maturazione della ghiandola mammaria, causando alterazioni dell’allattamento dopo il parto (vedere paragrafo 5.3 dell’RCP). Si deve decidere se astenersi dall’allattamento con latte materno o dalla terapia con XGEVA, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il neonato/lattante e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Non sono disponibili dati sugli effetti di denosumab sulla fertilità umana. Gli studi condotti sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3 dell’RCP).
meccanismo d’azione
RANKL è una proteina e si presenta in forma transmembrana o in forma solubile. RANKL è essenziale per la formazione, la funzione e la sopravvivenza degli osteoclasti, l’unico tipo cellulare responsabile del riassorbimento osseo. L’aumento dell’attività osteoclastica, stimolata da RANKL, è un mediatore chiave della distruzione dell’osso nella malattia ossea metastatica e nel mieloma multiplo. Denosumab è un anticorpo monoclonale umano (IgG2) che ha come target e lega il RANKL con elevata affinità e specificità, prevenendo il verificarsi dell’interazione RANKL/RANK, riducendo così il numero e la funzione degli osteoclasti, con conseguente diminuzione del riassorbimento osseo e della distruzione ossea indotta dal cancro.
I tumori a cellule giganti dell’osso sono caratterizzati da cellule stromali neoplastiche che esprimono il RANK ligando e cellule giganti simili agli osteoclasti che esprimono il RANK. Nei pazienti con tumore dell’osso a cellule giganti, denosumab si lega al RANK ligando, riducendo in modo significativo o eliminando le cellule giganti simili agli osteoclasti. Conseguentemente, l’osteolisi è ridotta e lo stroma proliferativo del tumore è sostituito da osso nuovo a struttura densa, non proliferativo, differenziato.
(fonte: RCP)
“Nota informativa importante” su Xgeva del 04/09/2014 ==> DA QUI
Importanti raccomandazioni per minimizzare il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella (ONJ) e di ipocalcemia durante il trattamento con Xgeva.
NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE DELL’AIFA SU XGEVA DEL 25/03/2013:
SUNTO:
- Sono stati riportati casi di ipocalcemia sintomatica grave, inclusi casi fatali, in pazienti trattati con denosumab.
- L’ipocalcemia può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia con denosumab.
- Segni e sintomi di questi casi includevano alterazioni dello stato mentale, tetania, convulsioni e prolungamento del tratto QT.
Per il documento integrale in formato PDF da QUI
COSTO XGEVA
XGEVA 120 mg – soluzione iniettabile – uso sottocutaneo – flaconcino (vetro) – 1,7 ml – 1 flaconcino
- Classe di rimborsabilità: H
- Prezzo ex factory (IVA esclusa): € 312,47
- Prezzo al pubblico (IVA inclusa): € 515,70
XGEVA 120 mg – soluzione iniettabile – uso sottocutaneo – flaconcino (vetro) – 1,7 ml – 4 flaconcini
classificazione ai fini della fornitura (XGEVA – denosumab):
Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti – oncologo, urologo, ginecologo e radioterapista. (RNRL)
Denosumab su PubMed ==> da QUI
Denosumab sul sito della FDA ==> da QUI
Denosumab sul sito della NICE ==> da QUI
Denosumab sulla Chocrane ==> da QUI
In luglio 2013 la FDA ha esteso le indicazioni del Denosumb (Xgeva)anche al “tumore osseo a cellule giganti“, un tumore piuttosto raro. Per la pagina della FDA relativa a questa notizia da QUI