Cancroide (ulcera venerea)

Il cancroide, o ulcera venerea o ulcera molle, è una malattia infettiva a trasmissione sessuale caratterizzata dall’insorgenza di una lesione ulcerosa in sede genitale, dolente, spesso plurima.

EPIDEMIOLOGIA

La malattia è più frequente nei “paesi in via di sviluppo“, ma sono frequenti i casi riscontrati dopo viaggi in paesi tropicali. In letteratura sono state descritte piccole epidemie localizzate correlate ad attività sessuali a pagamento.

EZIOLOGIA

L’agente eziologico dell’ulcera venerea è un bacillo Gram-negativo chiamato Haemophilus Ducrey, lungo 1-2 micron, a forma di bastoncello o di “navetta di tessitore“, che è rinvenibile nelle secrezioni dell’ulcera in catenelle più o meno lunghe, a volte sovrapposte  in una disposizione che viene chiamata “a banco di pesci”; può essere rinvenuto anche in ammassi intra ed extra-leucocitari.

La trasmissione, come già anticipato, è sessuale e il periodo di incubazione è di 3-10 giorni.

QUADRO CLINICO

La lesione iniziale del cancroide o ulcera venerea insorge sul punto di inoculazione, quindi sul prepuzio, sul glande o sul frenulo nei maschi e nelle labbra o nella regione perineale nella donna ed è costituita da una piccola papula-pustola, vivamente dolente, che entro 2-3 giorni si trasforma in ulcera con margini sottominati e frastagliati e circondata da un anello eritematoso. Spesso, per fenomeni di autoinoculazione, la lesione è contornata da altre più piccole.

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Sono stati descritti rari casi di lesioni nella mucosa orale.

Una linfoadenite regionale suppurativa è presente nella metà dei casi con associata febbre, a volte con formazione di ascessi fluttuanti (bubboni) che possono fistolizzarsi con l’esterno e la cui guarigione avviene con evidenti esiti cicatriziali che, in pochi casi, possono provocare ostruzione linfatica e quindi elefantiasi scrotale e del pene.

Se la malattia non viene trattata, le lesioni persistono per parecchie settimane, dopo di che, in 3/4 dei casi vanno incontro a guarigione spontanea.

A causa della comune modalità di contagio, non sono infrequenti i casi di contemporanea infezione da Treponema Pallidum (sifilide) e da Haemophilus Ducrey; in questo caso, per il diverso periodo di incubazione, si assisterà d’apprima alla comparsa di una lesione ulcerosa con le caratteristiche del cancroide, che poi successivamente si modificherà assumendo quelle della lesione luetica, quindi dura, non dolente, associata ad adenopatia tipica; ovviamente in questo caso la diagnosi differenziale assume una notevole importanza.

Ancora, ricordando la particolare modalità di trasmissione, il riscontro di una lesione da Hemofilus Ducrey in un bambino o bambina è fortemente suggestivo di caso di abuso sessuale.

DIAGNOSI

La diagnosi viene fatta, oltre che sulla scorta dell’anamnestico contatto a rischio e delle caratteristiche della lesione, grazie alla dimostrazione dei bacilli nel secreto dell’ulcera, disposti nella caratteristica formazione a banco di pesci (colorazione di Gram o Gimsa); la coltura in terreni appositi al sangue e siero fetale bovino seguita dalla identificazione tramite sonde DNA può completare il quadro in casi dubbi.

La diagnosi differenziale va fatta con la sifilide, con le infezioni da herpes simplex e con il linfogranuloma venereo.

E’ considerato un fattore di aumentato rischio di trasmissione del virus dell’HIV.

TERAPIA

La terapia del cancroide attualmente consigliata consiste nella somministrazione di

  1. 1 g. di azitromicina in unica somministrazione
  2. oppure di 250 mg di ceftriaxone im in dose singola,
  3. oppure di 500 mg di eritromicina per os  per 4/die per 7 giorni
  4. oppure di 500 mg ciprofloxacina per os per 2 volte al giorno per 3 giorni, per soggetti maggiori di 18 anni di età.

In rari casi la suppurazione dei linfonodi regionali richiede un trattamento chirurgico di drenaggio.

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Sono stati riscontrati parecchi casi di resistenza alle penicilline, tetracicline e sulfamidici, farmaci efficaci in passato, ma ormai sconsigliati.


Haemophilus Ducrey su PubMed ==> da QUI

 Dott. Salvatore Nicolosi

Medico di Medicina Generale concenzionato con il S.S.N.

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