GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELL’INVALIDITA’ CIVILE DELLA PERSONA CON DEMENZA

Le “linee di indirizzo per la valutazione medico legale delle demenze“, come altre pubblicazioni simili pubblicate dall’INPS , hanno lo scopo di aiutare l’operatore delle commissioni di accertamento dell’invalidità a valutare correttamente un soggetto affetto da una particolare patologie e contemporaneamente di amalgamare i criteri valutativi sul territorio nazionale.

In ogni caso si tratta di “linee di indirizzo” pubblicate dall’INPS e come tali non hanno forza di legge; se le Commissioni per l’accertamento dell’Invalidità dell’INPS sono (dovrebbero essere) tenute ad osservarle, non altrettanto lo sono le Commissioni delle locali Aziende Sanitarie e neppure i consulenti tecnici d’ufficio in caso di azione giudiziaria di ricorso, e questo è vero in ogni caso, sia se le linee guida sono a favore della persona richiedente, sia se sono sfavorefoli.

Nel documento di ben 16 pagine vi è una prima parte dedicata alla diagnosi delle demenze (il prurale è d’obbligo) con l’elencazione  dei criteri diagnostici, premettendo che comunque la diagnosi è fondamentalmente clinica con il possibile supporto del laboratorio o del neuroimaging.

Quindi vengono descritti, sempre da un punto di vista diagnostico, quelli che nel DSM5 vengono indicati con il nome di DISTURBI NEUROCOGNITIVI:

  • DISTURBO NEUROCOGNITIVO MAGGIORE
  • DISTURBO NEUROCOGNITIVO LIEVE
  • DNC MAGGIORE O LIEVE DOVUTO A MALATTIA DI ALZHEIMER
  • DNC FRONTOTEMPORALE MAGGIORE O LIEVE
  • DNC MAGGIORE O LIEVE A CORPI DI LEWY
  • DNC VASCOLARE MAGGIORE O LIEVE

Si passa poi alla valutazione medico-legale vera e propria dell’invalidità nei pazienti con demenza, con la descrizione della “Clinical Dementia Rating Scale (CDR)”, a parere degli estensori delle linee guida particolarmente importante nel permettere una corretta valutazione dell’incidenza funzonale della demenza stessa.

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Ricordando che la “Clinical Dementia Rating Scale (CDR)” ha 6 gradi di gravità, dalla CDR 0 (zero) alla CDR 5, nel documento si legge: ” … A partire dallo stadio CDR 2 il giudizio medico legale deve essere orientato verso la concessione dell’indennità di accompagnamento ...”.

Un accenno viene fatto anche all’utilizzo, nella valutazione della demenza, di altre scale, ADL, IADL ed MMSE, al fine di una loro corretta valorizzazione.

Una valorizzazione di rilievo ai fini valutativi  viene fatta anche ai disturbi pisco-comportamentali e al loro trattamento che, per le sue caratteristiche, può essere di notevole supporto nella valutazione indiretta di presenza/assenza e gravità di una sintomatologia il cui impatto sull’autonomia del paziente può essere molto rilevante e quindi sull’invalidità riconoscibile, compresa l’indennità di accompgnamento.

Alla fine, viene riportata una raccomandazione fornita dal Comitato Nazionale di Bioetica circa le Demenze e la malattia di Alzheimer:
“Il malato di demenza deve essere riconosciuto come persona in ogni fase della sua malattia. La sua condizione d’inconsapevolezza o di difficoltà relazionale non può giustificare alcuna forma di discriminazione e stigmatizzazione.

Le “linee di indirizzo per la valutazione mdico legale delle demenze” rilasciata dall’INPS può essere letta/scaricata da qui:

INPS: LINEE DI INDIRIZZO PER LA VALUTAZIONE MEDICO LEGALE DELLE DEMENZE

link utili: https://www.inps.it/it/it/l-istituto/struttura-organizzativa/coordinamenti-professionali/coordinamento-generale-medico-legale.html


Dott. Salvatore Nicolosi

Consulente Servizi Medicina Legale INCA-CGIL di Siracusa

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